Recensione su American Beauty

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American Beauty
Regia:

“Non avete minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro. Ma non preoccupatevi, un giorno l’avrete..” / 12 Febbraio 2013 in American Beauty

Una volta mi è stato detto che questo film ti insegna a “sopravvivere al moto rettilineo della vita borghese”, è esattamente così..
Ti prende dall’inizio proprio per la banalità delle situazioni proposte, con la stessa leggerezza che potrebbe portarti ad ascoltare la conversazione di due estranei seduti accanto a te in tram.
Mostra ogni personaggio come umano e prevedibile, come anche noi siamo, demonizza ogni soggetto rendendolo visibile nelle sue fragilità per poi riscattare tutti, lasciando in te quella piccola speranza che forse le cose possano cambiare che non sia mai troppo tardi, che c’è sempre del bello da prendersi.
Segui la storia di ogni personaggio e arrivi alla fine a riscoprire insieme a loro che anche tu hai ancora l’abilità di sorprenderti e questo “..ti fa chiedere cos’altro puoi fare che ti sei dimenticato..”.

3 commenti

  1. yorick / 12 Febbraio 2013

    Sarei curioso di conoscere la vita “borghese”…

  2. Gioia / 12 Febbraio 2013

    “..Sono curioso del perchè siete così curioso..” [Cit.]

    • yorick / 12 Febbraio 2013

      @Gioia_Foti, credo sia complice il fatto che parlare di classi sociali nel XXI secolo sia cosa abbastanza anacronistica, cioè era un concetto che già nella seconda metà del Novecento faceva la muffa ed era più che altro utilizzato come detergente-per-le-masse da certi movimenti politici che si rifacevano ad una concezione del marxismo “invecchiata male”. Ora, poi, che il marxismo ha mostrato pressoché tutte le proprie falle, prima fra tutte la sua declinazione soteriologica (vedi Lowith), mi pare quasi ridicolo (e con ridicolo intendo stile Lotta Comunista, ovvero i testimoni di Geova del marxismo) parlare di borghesia e proletariato, tanto più se si cerca nell’oggi un qualche residuo di “vita borghese”.

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