19 Recensioni su

American Beauty

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Nè carne nè pesce / 28 Agosto 2017 in American Beauty

Forse questo film è stato un po’ sopravvalutato; rivisto oggi, non mi ha lasciato una impressione del tutto positiva. Credo si tratti in particolare del tipo di scrittura dei personaggi, in sospeso tra il realistico e il paradossale; si veda il personaggio della Bening, reazioni eccessive eppure sempre sotto il limite del caricaturale (per capirci, il tipo di umanità stravagante che trovi in Edward mani di forbice, Cuore selvaggio etc), o lo stesso Spacey e il suo radicale cambiamento, di una improponibile drasticità. Insomma nè carne nè pesce. Rimane comunque attrattiva la filosofia finale sulla autentica bellezza, per quanto si presti troppo alla banalizzazione, nelle riflessioni postume del protagonista. Interessante la riproposizione della geniale intuizione narrativa di Wilder nel suo Sunset Boulevard.

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Good Job! / 24 Giugno 2015 in American Beauty

non ho staccato lo sguardo dallo schermo neanche per un secondo!
intenso e coinvolgente.

American Beauty, l’ebrezza della rinascita sociale / 30 Dicembre 2014 in American Beauty

La voglia di rivalsa dell’americano medio, la ricerca morbosa della “rinascita” in una vita che intrappola l’uomo nella spirale delle convenzioni sociali e della monotonia dettata dalla routine. Tutto compone questo racconto perfettamente attuale, dove Sam Mendes inquadra egregiamente uno spaccato della moderna vita americana.
Un racconto davvero ottimo, che si avvale di un altrettanto ottimo Kevin Spacey.

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21 Agosto 2013 in American Beauty

Non credo che questo film sia fatto per adolescenti alternativi o quelle palle lì. Semplicemente incanala più vicissitudini probabilissime (soprattutto di questi tempi, è quasi più attuale ora a livello di atmosfera italiana) in un unico film. Dal dramma della peggiore adolescente della terra, al ragazzo che apprezza la bellezza nonostante il padre continui a picchiarlo, alla difficoltà di accettare sé stessi e ai problemi di famiglia, i più comuni. Surreale come storia in sé, ma come i poeti usano le iperboli, i registi possono permettersi di ingigantire ciò che desiderano, se rimane comunque un film ben fatto. Può sorprendere un adolescente, come può sorprendere un adulto e a mio parere non pretende di voler insegnare qualcosa, ma solo di illustrare come possa essere difficile gestire la propria personalità in alcune condizioni. Ottima recitazione, anche questa surreale al punto giusto.

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25 Luglio 2013 in American Beauty

Le apparenze ingannano. / 7 Maggio 2013 in American Beauty

Sembra anche carino, ma sembra e basta.
Film che vuole essere pretenzioso e cattivo ma finisce per essere un film modaiolo adatto ai ragazzini alternativi.

14 Aprile 2013 in American Beauty

Che la vita non sia la spumeggiante superstrada verso il successo che si sogna nell’adolescenza é una realtá con cui, prima o poi, chiunque si deve confrontare.
C’é chi, come Lester (un grandissimo Kevin Spacey), si fa sopprimere da una soffocante mediocritá, da cui cerca di fuggire sognando una relazione con l’adolescente amica della figlia.
C’é chi, come Carolyn, il successo personale cerca di inseguirlo con angosciante determinazione, salvo affondare nella disperazione una volta fatti i conti con le proprie miserie.
Le tensioni di una famiglia sull’orlo del (colpevole) tracollo e le pulsioni ribelli di un’adolescente trascurata compiono il resto del disastro, contribuendo a sgretolare, senza pietá alcuna, il mito dell’americano medio con villetta di proprietá e giardino da curare.
Un film che inizia egregiamente, in modo abbastanza trascinante da farti immedesimare nella condizione dei personaggi che compongono il quadretto familiare in sfacelo.
Poi però, purtroppo, iniziano a irrompere le consuete figure stereotipate di una certa America che a volte credi esista soltanto per alimentare se stessa a Hollywood.
Quella del colonnello dei marine in pensione, che odia i gay e ha un’arsenale in casa (magari con qualche cimelio nazista), e che in realtá odia perché (freudianamente) reprime (e qui mi é sembrato un pò troppo).
Quella dell’adolescente psicopatico, figlio del colonnello, che spaccia erba nonostante l’integerrima educazione militaresca.
Con queste due figure il castello di carte si rivela pronto per il preannunciato e sbandierato crollo.
Una regia asciutta, una discreta fotografia, una sceneggiatura con qualche banalità di troppo (lo showdown coadiuvato dalle cattive condizioni meteo é roba da cinema delle origini, per non parlare poi di Angela che si allontana nel momento clou perché deve andare in bagno! “Devo andare in bagno” per far allontanare un personaggio dalla scena di un omicidio é roba da tema delle scuole medie!!).
La grande colonna sonora originale di Thomas Newman e la buona rivisitazione di Because dei Beatles nei titoli di coda mi hanno quanto meno dato grandi soddisfazioni uditive.

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8 Marzo 2013 in American Beauty

Sam Mendes dirige con grande bravura e trovate sinceramente bellissime, un film scritto da Alan Ball, che si focalizza sulle problematiche e l’imperante conformismo tipici della middle-class americana. La storia è incentrata su una famiglia, ben caratterizzata nelle sue debolezze: madre frustrata, padre ignorato e figlia insicura. Lasciare il lavoro, flirtare con l’amica della figlia e tradire il proprio partner sono le vie di una fuga di un manipolo di persone incastrate nelle loro vite insoddisfacenti.
Il maggior pregio della pellicola sono i dialoghi: cinici, sarcastici, fortemente ironici, molti stuzzicanti e dritti al sodo. Dialoghi che comunque non sarebbero nulla senza che fossero pronunciati da qualcuno di bravo, come Kevin Spacey. Davvero una goduria il suo personaggio; bravi comunque anche gli altri: Annette Benning, perfettamente frustrata, Thora Birch e Mena Suvari, nella sua civetteria insicura. Molto carine la OST e la fotografia.
La pecca a mio parere sta nel climax finale, che ha una scrittura un po’ sempliciotta. Il movente e le cause di quel che succede sembrano troppo ovvie; il messaggio c’è, ma è veicolato in maniera banale. Nonostante ciò comunque, le battute e le scene finali sono molto belle e aggraziate, perfettamente in linea con il resto della pellicola.

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Uno dei capolavori del cinema moderno americano / 12 Febbraio 2013 in American Beauty

American Beauty è uno spaccato del cosiddetto ceto medio americano (e non solo americano, aggiungerei) con tutte le sue contraddizioni.
Un film che riesce a parlare sia della crisi di mezz’età, dell’adolescenza e dell’ipocrisia generale senza mai annoiare o cadere in stupidi stereotipi.E nonostante la moltitudine di argomenti non appesantisce, anzi ti fa interessare e coinvolgere ancora di più a quello che sta succedendo.
Ottima la regia di Sam Mendes e ottimo cast di attori con un fenomenale Kevin Spacey.
Il film ci ha già donato, almeno, 2 scene cult che sono passate e passeranno alla storia.
Consiglio a tutti di vederlo.

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“Non avete minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro. Ma non preoccupatevi, un giorno l’avrete..” / 12 Febbraio 2013 in American Beauty

Una volta mi è stato detto che questo film ti insegna a “sopravvivere al moto rettilineo della vita borghese”, è esattamente così..
Ti prende dall’inizio proprio per la banalità delle situazioni proposte, con la stessa leggerezza che potrebbe portarti ad ascoltare la conversazione di due estranei seduti accanto a te in tram.
Mostra ogni personaggio come umano e prevedibile, come anche noi siamo, demonizza ogni soggetto rendendolo visibile nelle sue fragilità per poi riscattare tutti, lasciando in te quella piccola speranza che forse le cose possano cambiare che non sia mai troppo tardi, che c’è sempre del bello da prendersi.
Segui la storia di ogni personaggio e arrivi alla fine a riscoprire insieme a loro che anche tu hai ancora l’abilità di sorprenderti e questo “..ti fa chiedere cos’altro puoi fare che ti sei dimenticato..”.

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Film per pre-adolescenti ribelli / 24 Gennaio 2013 in American Beauty

Tipico spaccato di una realtà americana vista non da uno squarcio obiettivo ma da un occhio adolescenziale.
La difficoltà della vita c’è, e si vede; la proviamo tutti. Questo non significa che la soluzione sia scappare dalla propria situazione grazie a sostanze stupefacenti, amicizie improbabili, adulterio o tutto il resto.
La difficoltà va affrontata per l’esigenza di serietà che richiede; e questo film nullifica tutto.

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24 Gennaio 2013 in American Beauty

Catartico!

And the winner is… / 22 Gennaio 2013 in American Beauty

Sono riuscita ad apprezzarlo persino dopo che CapaRezza mi aveva anticipato il finale!
Bello, bello, bello!
Interpretazione magistrale di Kevin Spacey!

18 Ottobre 2012 in American Beauty

26 Agosto 2012 in American Beauty

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Lo vidi nel lontano 2005 (‘rtacci) a lezione di Storia e Critica del Cinema col buon Caprara. Me lo spacciarono per una commedia. Una tragicommedia, per la precisione. Che potrebbe anche essere, ma, almeno per come la vedo io, American Beauty è un film estetico. Non contiene nient’altro che immagini.

L’immagine ossessiva di Mena Suvari nella testa del protagonista.
L’immagine che la moglie di lui considera come un biglietto da visita, nel proprio lavoro (“Per avere successo bisogna mostrarsi come una persona di successo, in ogni momento”).
L’immagine di una normale famiglia americana che si sgretola lentamente in seguito ad un evento insignificante come l’infatuazione di lui per la migliore amica della figlia (senza per questo dover per forza tenere un tono di voce di almeno un’ottava superiore al normale, come succede in tutti i film di Muccino – che, manco a dirlo, ha attinto a piene mani da American Beauty per il nevrotico Ricordati di Me).
Le immagini che il ragazzo della porta accanto riprende continuamente con la sua videocamera, in cerca della Bellezza che si cela dietro ad una barbona semiassiderata come ad una busta di plastica sbatacchiata qua e là dal vento.
L’immagine a cui il padre del ragazzo vuole che lui corrisponda ad ogni costo, proiettando sul figlio la sofferenza e l’alienazione in cui è intrappolato dal non volere ammettere la propria omosessualità repressa.
Le immagini che scorrono davanti agli occhi del protagonista un attimo prima della sua morte, per poi prolungarsi in un tempo infinito.

Non c’è bisogno di nomination all’Oscar per capire che un film – una sequenza d’immagini – incentrato proprio sull’archetipo dell’Immagine, sulla Bellezza, sarà pure concettualmente banale ma ci riesce dannatamente bene.

C’è tanta bellezza nel mondo. Specialmente i pettorali di Kevin Spacey.

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Incognita. / 8 Luglio 2012 in American Beauty

E’ decaduta parecchio l’idea che avevo di questo film, così tanto decantato, così tanto pubblicizzato , tutti che ne parlano e poi?
Una serie di intrecci di particolare significato psico-sociale e che non mi ha appassionata per nulla se non , a dirla tutta, per le riflessioni al termine delle (quasi) due ore.
La vicenda in sè è abbastanza sconvolgente ma dai tratti comuni rispetto a molte altre realtà , che certo, non si concludono in maniera così drastica.
La voce fuori campo o narrante è per me l’elemento fondamentale, il resto risulta scontato come una sorta di “cluedo” sentimentale.
Altra piccola eccezione, che non mi porterà però a rivalutare il film, è la colonna sonora.

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Lester!! / 15 Gennaio 2012 in American Beauty

Americano. Meraviglioso. Vero.
Vite intrecciate. Parentele forzate, sgradite. Amicizie meschine o di comodo. Fobie e follie si mescolano in un susseguirsi di eventi capaci di ferire nel profondo da quanto risultano credibili. Rapporti umani descritti nella loro complessa, malata natura.
Una storia dura, autentica. Che rincorre la vita, ma incappa nella morte. E il risultato sono risate, commozione e tanta riflessione.
Una perla. Un capolavoro, come non se ne vedevano da tempo.

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Non è mai troppo tardi per tornare indietro. / 13 Gennaio 2012 in American Beauty

Un film geniale, intenso, visivamente bellissimo, in cui tutti possiamo rispecchiarci. Triste, ma è così.

17 Novembre 2011 in American Beauty

Ho sempre sentito dire che ti passa davanti agli occhi tutta la vita nell’istante prima di morire. Prima di tutto, quell’istante non e’ affatto un istante, si allunga, per sempre, come un oceano di tempo. Per me fu lo starmene sdraiato al campeggio dei boy scout a guardare le stelle cadenti, le foglie gialle degli aceri che fiancheggiano la nostra strada, le mani di mia nonna e come la sua pelle sembrava di carta, e la prima volta che da mio cugino Tony vidi la sua nuovissima Firebird. E Jamie e Caroline.
Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi e’ successo, ma e’ difficile restare arrabbiati quando c’e’ tanta bellezza nel mondo. A volte e’ come se la vedessi tutta insieme ed e’ troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare e poi mi ricordo di rilassarmi e smetto di cercare di tenermela stretta, dopo scorre attraverso me come pioggia e io non posso provare altro che gratitudine per ogni singolo momento della mia stupida piccola vita. Non avete minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro. Ma non preoccupatevi, un giorno l’avrete.

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