Boyhood

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Boyhood

Mason ha otto anni, quando i suoi genitori divorziano. Il bambino cresce, affrontando la vita di tutti i giorni, con problemi grandi e piccoli, fino al suo ingresso al college.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Boyhood
Attori principali: Ellar Coltrane, Patricia Arquette, Ethan Hawke, Lorelei Linklater, Libby Villari, Marco Perella, Brad Hawkins, Jamie Howard, Andrew Villarreal, Jenni Tooley, Zoe Graham, Charlie Sexton, Elijah Smith, Steven Chester Prince, Bonnie Cross, Sydney Orta, Shane Graham, Tess Allen, Ryan Power, Sharee Fowler, Mark Finn, Byron Jenkins, Holly Moore, David Blackwell, Barbara Chisholm, Matthew Martinez-Arndt, Cassidy Johnson, Cambell Westmoreland, Jennifer Griffin, Garry Peters, Merrilee McCommas, Tamara Jolaine, Jordan Howard, Andrew Bunten, Tyler Strother, Evie Thompson, Savannah Welch, Mika Odom, Sinjin Venegas, Nick Krause, Derek Chase Hickey, Angela Rawna, Megan Devine, Landon Collier, Roland Ruiz, Richard Andrew Jones, Karen Jones, Gordon Friday, Tom McTigue, Sam Dillon, Martel Summers, David Clark, Jessie Tilton, Richard Robichaux, Will Harris, Indica Shaw, Bruce Salmon, Wayne Sutton, Joe Sundell, Sean Tracey, Ben Hodges, Daniel Zeh, Chris Doubek, Andrea Chen, Mona Lee Fultz, Maximillian McNamara, Taylor Weaver, Jessi Mechler, Bill Wise, Alina Linklater, Charlotte Linklater, Genevieve Kinney, Elijah Ford, Kyle Crusham, Conrad Choucroun, Deanna Brochin, Stephen Latham, Heather Materne, Johnny Walter, Natalie Makenna, Ken Edwards, Mostra tutti

Regia: Richard Linklater
Sceneggiatura/Autore: Richard Linklater
Fotografia: Lee Daniel, Shane F. Kelly
Costumi: Kari Perkins
Produttore: Richard Linklater, John Sloss, Jonathan Sehring, Cathleen Sutherland
Produzione: Usa
Genere: Drammatico
Durata: 166 minuti

Dove vedere in streaming Boyhood

Non voglio essere il tuo eroe / 18 Luglio 2015 in Boyhood

Molti hanno trovato questo film noioso. Molto meglio un film d’azione o un film sdolcinato, giusto?
Eppure noi ragazzi che siamo cresciuti in questo periodo dovremmo guardarlo propio perché rimanda alla memoria la crescita. O perlomeno come è crescere in questo periodo. Mason è un piccolo eroe, che guarda ciò che lo circonda senza giudicarlo. E il cinema mostra la realtà nuda e cruda, senza inganni. Senza spese. Senza trucchi. L’unico bene investito sono dodici anni di tempo. E’ un film che va visto fino alla fine. Perché è la vita vera, non è più illusione del cinema. In un certo senso snatura il cinema e l’idea di meraviglia che dovrebbe portare. Offre troppa riflessione. Ed è questo che lo rende imperdibile.
E se a qualcuno è sembrato troppo semplice, si ricordi che la vita è così, estremamente semplice.
Fatta di lunghi momenti. Di pause e di riflessioni.
Non esistono momenti di intensa drammaticità o di enorme gioia.
E non esistono ne grandi eroi ne persone mostruose. Esistono solo bambini che crescono in una vita difficile. Senza mai rinunciare a se stessi.

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6.5 / 9 Luglio 2015 in Boyhood

Il film è fatto molto bene con attori molto bravi ma, per i miei gusti, è davvero troppo lento e lungo. Due ore e mezza in cui succede poco e niente. Potrebbe finire in una qualsiasi parte del film e non farebbe differenza. Non lo rivedrei.

12 anni in 146 minuti / 4 Luglio 2015 in Boyhood

Per molti Boyhood è stato un calvario: un film lento, biografico e lungo. Che accostamento terribile, alcuni si sono uccisi per molto meno. Il problema è che io adoro i film lenti, lunghi e biografici.
Questo immenso romanzo di formazione su celluloide che per alcuni è stato la noia fatta a film non è riuscito ad annoiarmi neanche per mezzo secondo, per molti nulla di eclatante, solo lo sviluppo di una vita normale.
Appunto, è proprio questa la cosa fantastica.

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wow / 19 Aprile 2015 in Boyhood

emozionante per chi come me è coetaneo del protagonista, veramente bello

L’EMOZIONANTE ESPERIMENTO DI RICHARD LINKLATER / 22 Marzo 2015 in Boyhood

Linklater, che vanta già una trilogia filmica in cui ad accompagnare la storia d’amore dei due protagonisti è il tempo, ha deciso con questo film di rendere il tempo l’elemento fondante della storia, il tempo che ci vede cambiare, per questo il protagonista di Boyhood è un bambino, anzi, la protagonista di questa storia è la crescita di un bambino!L’ho visto diverso tempo fa e ci ho messo alcuni giorni per capire se e quanto mi fosse piaciuto e ci sto mettendo ancora di più per scriverne. La verità è che questo film è quasi un capolavoro nella sua originalità, ed ora vi spiegherò il perché.

Era il 2002 quando Linklater scelse un bimbo di 6 anni, Ellar Coltrane, per il ruolo da protagonista di quello che sarebbe diventato il film più lungo della storia del cinema, Boyhood appunto. Perché il più lungo? Perchè per girare i suoi 165 minuti ci sono voluti la bellezza di 12 anni, dal 2002 al 2013!! Che cosa avrà mai dovuto raccontarci Linklater per esserci voluti tutti questi anni? Di primo impatto mi verrebbe da rispondervi NIENTE. Allora perché mi è piaciuto? Perché rispondendo alla domanda con più calma, e dopo aver riflettuto sull’insieme, sui mille racconti contenuti in questa storia la risposta diventa la VITA. Linklater ci racconta la vita, e per questo fondamentale motivo non si può non amare Boyhood.

Come dicevo prima, quello di Boyhood è un esperimento, il racconto più verosimile possibile del passaggio dall’infanzia all’adolescienza fino all’inizio della vita adulta di Mason, ma in realtà potrebbe essere anche il vostro passaggio! Per renderlo così veriterio, tanto da emozionarci nel profondo con una semplicità quasi disarmante, Linklater si è preso i suoi ben 12 anni, assicurandosi che il cast non si sarebbe tirato indietro (forse per questo ha inserito nel cast anche la figlia, Lorelei Linklater nel ruolo della sorella di Mason), perché oltre a Coltrene che interpreta il piccolo Mason, con lui crescono e maturano anche la madre, Patricia Arquette, e l’attore feticcio di Linklater, Ethan Hawke, nel ruolo dell’anticonformista padre, avvicinandoci alla famigla di Mason in un modo assolutamente naturale.

Non so a che punto della sua crescita io abbia iniziato a voler bene a Mason, ma ad un certo punto è successo, io sono entrata in totale empatia con quel ragazzetto spaventato dai mariti della madre e legatissimo ad un padre spesso assente.

Sebbene io non abbia apprezzato molto la figura della madre, penalizzata (a mio avviso) da una Arquette non perfetta (sono l’unica a pensarla così, ma davvero non mi è piaciuta), la figura paterna è uno dei punti forti di questo film. Hawke interpreta un uomo che fatica a crescere al momento giusto, ma si ritrova a crescere insieme al figlio divenendo suo amico; sebbene non sia riuscito a costruire una famiglia con la madre di Mason, scengliendo una vita più libera, dedita alla musica e senza convenzioni di sorta, diventa adulto con Mason, trovando una sua stabilità e mettendo su una famiglia dallo stampo borghese, famiglia che ci regala anche uno spaccato spietato dell’America dell’ultimo decennio. Linklater è stato geniale anche in questo, perché noi non vediamo solo Mason che evolve, noi vediamo, attraverso i suoi occhi, anche l’evolversi dell’America su più livelli. Ci sono Britney Spears e i Coldplay, ci sono Obama e Bush, ci sono Bibbie e fucili. Pensate se un film del genere fosse stato girato in Italia, pensate bene, agli ultimi dodici anni di questa nazione e poi cercate di capire come li avrebbe raccontati lo sguardo di un ragazzino nato nel’95 o giù di lì! Boyhood è un viaggio immenso, e se forse alcune parti di questo viaggio vi annoieranno o vi sembreranno banali, questo viaggio è la vita, è la normalità, la quotidianeità, che è fatta, ahimé, anche di noie e brutture. Voi definireste la vostra adolescenza banale?

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