Recensione su The Astronaut's Wife - La moglie dell'astronauta

Parte bene e finisce male. In pratica “la moglie dell’astronauta” è “Rosemary’s baby” colato in una puntata di X-Files.

“La moglie dell’astronauta” è un film che cattura nei primi venti minuti e delude da lì in poi. Difficile difenderlo perché dal momento che rivela la sua vera natura non c’è davvero più nulla da salvare.

Charlize Theron regge l’intero film bissando lo stesso ruolo che aveva già interpretato ne “L’avvocato del diavolo”, e imitando nelle sembianze e nelle situazioni la Rosemary di Mia Farrow. Depp ha un ruolo davvero limitato ed è difficile capire come si sia potuto sprecare un attore del genere per una parte così superficiale.

Il ritmo è gestito male e la storia è raccontata così così. La fotografia è in linea con gli standard dell’epoca e la musica è del tutto marginale.

Per un po’ c’ho voluto credere ma intorno alla mezz’ora la delusione ha preso piede.