Regression
/ 20155.5127 voti1990, Minnesota. La giovane Angela Gray accusa il padre di un crimine orrendo, ma alcune sedute con uno psicologo forense fanno emergere dai racconti dell'uomo un terribile segreto di portata nazionale.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: Regression
Attori principali: Ethan Hawke, Emma Watson, David Thewlis, Lothaire Bluteau, Aaron Ashmore, Dale Dickey, David Dencik, Devon Bostick, Peter MacNeill, Adam Butcher, Jacob Neayem, Aaron Abrams, Catherine Disher, Julian Richings, Kristian Bruun, Wendy Lyon, Maura Grierson, Patrick Garrow, Janet Porter, Deborah Grover, Lenno Britos, Pamela MacDonald, Goran Stjepanovic, James Preston Rogers, Heather Lapine, Carrie Eklund, Adrian Griffin, Stephen Hughes, Vanessa Spencer, Noah Segura, Attila Sebesy, Alli McLaren, Mackenzie Kerfoot, Mostra tutti
Regia: Alejandro Amenábar
Sceneggiatura/Autore: Alejandro Amenábar
Colonna sonora: Roque Baños
Fotografia: Daniel Aranyó
Costumi: Sonia Grande
Produttore: Bob Weinstein, Harvey Weinstein, Fernando Bovaira, Alejandro Amenábar, Axel Kuschevatzky, Christina Piovesan
Produzione: Spagna, Canada
Genere: Thriller, Horror
Durata: 106 minuti
Dove vedere in streaming Regression
Ho sempre considerato Alejandro Amenabar un regista sensibile, intelligente, profondo e da questo suo film, che segna il suo ritorno dietro la cinepresa dopo sei anni di silenzio, mi aspettavo molto e invece mi ha delusa parecchio, una pellicola piatta, lenta, deludente sotto tutti i punti di vista, la sceneggiatura(che aveva delle ottime potenzialità purtroppo non sfruttate), i dialoghi, la recitazione(la prova di Ethan Hawke non è poi così male ma Emma Stone è inguardabile, un’attrice pessima per quanto mi riguarda), il finale fiacco.
Salvo soltanto le atmosfere cupe e una fotografia ben curata ma per il resto è uno dei film più brutti che abbia mai visto e mi dispiace data la mia adorazione per colui che l’ha diretto.
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Anche se poi ero arrivata a capire chi fosse davvero il colpevole quando fanno vedere chi è che telefona al Detective, immaginavo che dietro ci fosse anche un’altro personaggio. Una scena che non capisco, forse perché ho frainteso è quella del Reverendo che porta a casa la nonna della protagonista. Parla come se fosse colpevole e che sia quindi davvero la nonna dietro tutto questo. Ma poi così non sembra. E il classico caso di scena morta sul nascere oppure sono io che mi sono sbagliata?
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Thriller/Horror un pò particolare, più psicologico che splatter.
L’indagine inizia come un “normale” caso di molestie domestiche; Angela (Emma Watson) svela al detective Bruce Kenner (Ethan Hawke) particolari sempre più inquietanti che portano il detective a indagare sui riti satanici con la collaborazione del Professore Kenneth Raines (David Thewlis).
Alcuni particolari inquietano e disturbano lo spettatore (e non solo visto che Kenner piomba sempre più nella paranoia), il film attira comunque l’attenzione con una storia inquietante con qualche iniezione di soprannaturale.
La regressione è una sorta di ipnosi indotta per recuperare i ricordi della persona sottoposta a questo trattamento.
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C’è tutto: ossessione religiosa, crocefissi e rosari, dominazione psicologica, il maligno sotto ogni sua forma.
Riti satanici, violenze sessuali, sacrifici animali ed umani, il tutto in un caso che pare arrivare alla soluzione già dopo venti minuti ed invece no, proprio come nel titolo, si regredisce.
Nel complesso è ben realizzato e gli attori discreti, ma i “riferimenti” son troppi: L’esorcista, The others, Rosemary’s Baby, Shining.
Peccato.
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Ad inizio anni 90, con gli USA in piena isteria di massa sul satanismo, la storia racconta appunto di una ragazza (Emma Watson) che si rifugia in una chiesa denunciando il padre in quanto autore di violenze sessuali ai suoi danni. Il detective Kenner (Ethan Hawke) indaga, con l’aiuto di uno psicologo, ricorrendo appunto alla tecnica della regressione. Saltano fuori agenti coinvolti, sette sataniche, tutto e di più. E se la verità invece fosse un’altra? E soprattutto, se fosse dannatamente prevedibile? Un film brutto, noioso e, appunto, prevedibilissimo, con anche il cast poco ispirato, stessa cosa per il regista, dal quale era decisamente normalmente aspettarsi un titolo più interessante. Invece proprio non ci siamo.
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