Recensione su The Square

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Lo spazio che non esiste / 26 Giugno 2018 in The Square

Film più interessante da commentare e di cui discutere anziché da vedere.
The Square apre molte parentesi, relative ad una installazione di un noto museo svedese. In questo spazio, asettico, l’unica regola è comportarsi bene con il prossimo, aiutarlo, ascoltarlo; concetto base di ogni democrazia che si rispetti, che si appellino alla buonsenso che oggi sembra utopia poter sostenere.
È una società consumista, in cui il divario tra i ceti sociali è percettibile, con la mediocrità della borghesia che viene più volte rimarcata.
Una società distratta, indifferente che si scatena soltanto sul web, manifestando la sua indignazione e disapprovazione attraverso uno schermo, senza alcun filtro.
Lo spazio in chiunque dovrebbe essere ragionevole, viene ignorato, invalicato: sembra appartenga ad una dimensione concettualmente distante, eppur vicina ad un solo passo.
Si tenta anche di dare una definizione all’arte e a delineare i suoi limiti. La manifestazione dell’artista che si impersona in un primate incarna gli eccessi di una forma di espressione puramente provocatoria, che genera scompiglio, imbarazzo e disagi; una sequenza interminabile che destabilizzare anche lo spettatore, a cui viene chiesto da che parte schierarsi.
Film intelligente ma non sempre facile da cogliere e da metabolizzare, complice un umorismo molto fine, quasi impercettibile, che spesso sfugge o che viene accolto con parecchia freddezza.

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