The Post

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The Post

Film ispirato a fatti realmente accaduti. 1971. Facendosi portavoce del diritto di cronaca, il Washington Post rivela all'opinione pubblica l'esistenza dei cosiddetti 'Pentagon Papers', documenti top secret sulle strategie e sui rapporti del Governo degli Stati Uniti con il Vietnam, fra gli anni Quaranta e Sessanta.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Post
Attori principali: Meryl Streep, Tom Hanks, Sarah Paulson, Bob Odenkirk, Tracy Letts, Bradley Whitford, Bruce Greenwood, Matthew Rhys, Alison Brie, Carrie Coon, Jesse Plemons, David Cross, Zach Woods, Pat Healy, John Rue, Rick Holmes, Philip Casnoff, Jessie Mueller, Stark Sands, Michael Cyril Creighton, Will Denton, Deirdre Lovejoy, Michael Devine, Kelly Miller, Jennifer Dundas, Austyn Johnson, Brent Langdon, Michael Stuhlbarg, Deborah Green, Gary Wilmes, Christopher Innvar, Luke Slattery, Justin Swain, Robert G. McKay, Sasha Spielberg, Bryan Burton, Coral Peña, Dan Bittner, Kenneth Tigar, David Aaron Baker, Gannon McHale, Kevin Loreque, Francis Dumaurier, Stephen Mailer, Ned Noyes, John Henry Cox, Dan Bucatinsky, David Costabile, Johanna Day, Annika Boras, Carolyn McCormick, Susan Blackwell, Jordan Baker, Lauren Lim Jackson, Peter Van Wagner, Angus Hepburn, James Riordan, Kelly AuCoin, Cotter Smith, Ben Livingston, Stephen Rowe, Rick Crom, Fenton Lawless, Cullen Oliver Johnson, JaQwan J. Kelly, Brett G. Smith, Brett Diggs, Anthony M Walker, Saul Alvarez, Theis Weckesser, David Beach, Shawn Allen McLaughlin, Shaun O'Hagan, Thaddeus Daniels, Brendan Burke, Celeste Arias, Sonny Valicenti, Patrick Noonan, Will Blomker, Amy Russ, Aaron Roman Weiner, Catherine Wolf, Joel Nagle, Tom Bair, Walter Brandes, Juliana Davies, Hazel Mason, Ginger Mason, Sawyer Spielberg, Mark Jacoby, Jon Donahue, Seth Barrish, Clarke Thorell, Joseph Tudisco, Steve Witting, Gary Galone, Frank Ridley, Jeremiah Wiggins, Alexander Sage Oyen, Brittney Johnson, Caleb Eberhardt, Don McCloskey, Estelle Bajou, Kaylyn Scardefield, Leslie Kujo, Lilli Cooper, Odiseas Georgiadis, Sean Meehan, Steven Kearney, Curzon Dobell, Matthew Piazzi, Armand Schultz, Jerry Lobrow, Mark Pinelli, Mostra tutti

Regia: Steven Spielberg
Sceneggiatura/Autore: Liz Hannah, Josh Singer
Colonna sonora: John Williams
Fotografia: Janusz Kamiński
Costumi: Ann Roth, Donna Maloney
Produttore: Adam Somner, Tim White, Kristie Macosko Krieger, Amy Pascal, Steven Spielberg, Trevor White, Josh Singer, Tom Karnowski
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Storia, Azione
Durata: 116 minuti

Dove vedere in streaming The Post

Convenzionale / 23 Marzo 2020 in The Post

A tratti, quasi avvincente. Per il resto, stereotipi a go-go. Meryl Streep che, a braccetto con le musiche un po’ invasive di John Williams, scende le scale del tribunale con una schiera di femmine che la guardano commosse, trasudando uno sguardo adorante, è imbarazzante per didascalismo e scarsa fantasia.
Nel complesso, The Post è un film ben confezionato, con un’attenta ricostruzione d’ambiente e attori in bolla. Dura poco meno di due ore e, vista la prolissità con cui il cinema americano tende ad affrontare questo tipo di argomenti, è una nota positiva.

Ma la retorica di cui è infarcito e la mancanza di elementi di vero interesse che vadano oltre quello della necessaria indipendenza della stampa lo rendono un film abbastanza piatto e convenzionale, a dispetto delle forze artistiche e tecniche messe in campo.

Di buono c’è che il film di Spielberg è servito al mio compagno di divano per riesumare dal fondo di un cassetto il dvd del documentario premio Oscar 2004 The Fog of War: La guerra secondo Robert McNamara (2003) legato proprio a questa vicenda. Potrebbe essere uno spunto di visione per la prossima serata sul divano.

Curiosità (scema, che, però, mi sono divertita a notare per sollazzo personale): il film di Spielberg termina con una sequenza in cui un agente di sicurezza scopre il nastro adesivo che tiene aperta una porta a un certo piano del Watergate Hotel, permettendo, poco dopo, di svelare la presenza di microspie nel quartier generale del Comitato nazionale democratico e dando il via al cosiddetto Scandalo Watergate.
L’inquadratura riprende il Watergate Hotel dall’esterno, mostrando le torce e le sagome degli uomini che si muovono negli uffici, per piazzare le cimici. Ebbene, è praticamente la stessa inquadratura sfruttata da Zemeckis in Forrest Gump, quando il protagonista del suo film, Forrest, chiama la concierge del suo albergo, posto esattamente di fronte al Watergate, per segnalare che alcune persone, di fronte, disturbano il suo sonno, con la luce delle torce. In questo buffo modo, perfettamente inscritto nella logica del film di Zemeckis, pare che lo Scandalo Watergate sia scoppiato grazie a Forrest Gump. E da chi è interpretato Forrest? Da Tom Hanks, protagonista maschile del film di Spielberg che, stando a questo lungometraggio, ha contribuito a scoperchiare il vaso di Pandora dei Vietnam Papers.

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Piatta ricostruzione / 11 Giugno 2018 in The Post

Ricostruzione storica minuziosissima, tanto da richiedere una discreta conoscenza della storia americana successiva alla II Guerra Mondiale, ma sostanzialmente piatta, priva di valori cinematografici, evocatrice di un senso frequente di déjà vu (e svolta anche dal punto di vista sbagliato: il ruolo maggiore nella pubblicazione dei Pentagon Papers lo ebbe il New York Times, non il Post).
Apprezzabili l’enfatica difesa dei valori costituzionali americani e la storia di una donna che cerca di far sentire la sua voce in un mondo di uomini (anche se lo spettatore italiano farebbe bene ad ascoltarla nella versione originale, non nella pronuncia lamentosa e affettata della attuale doppiatrice della Streep); ma il cinema non è fatto solo di buoni sentimenti e di buoni valori.

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The Post / 8 Aprile 2018 in The Post

Avevo molte riserve. Certamente non per le persone coinvolte nel progetto (di altissimo spessore tutte), ma più sul cosa quest’opera avrebbe aggiunto ad una cinematografia giornalistica già piena. E certamente ci stanno delle strizzatine d’occhio un po’ paraculo al ruolo della donna nella società (anche se qui declinata in un’evoluzione diversa dal solito) ed ad un presidente sfiduciato, odiato e sprezzante verso la stampa (chi potrebbe mai essere?), alcuni cliché. Però poi ti ritrovi a tenere su il fiato, come tanti film anche con una storia con più azione di questa non riescono. Ma soprattutto ti chiedi qual è il ruolo del giornalista nella società pubblica, quali sono i limiti dell’uno e dell’altra e come dovrebbero dialogare fra loro. Elementi enormi, che grazie alla loto trasposizione, danno nuova linfa al racconto. Candidato agli Oscar 2018 per miglior film ed attrice prot

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Un quotidiano troppo scritto / 21 Marzo 2018 in The Post

Tratto da una storia vera e indubbiamente romanzato, certi romanticismi irrealistici, certe rivolte del tappetino che non convincono. Però la storia è una bella storia e gli attori in superforma, anche se a volte Spielberg si assicura con troppo zelo che gli spettatori capiscano bene i messaggi.

Consigliato. / 19 Marzo 2018 in The Post

Un film molto bello su un pezzo di storia americana. La libertà di stampa in un paese democratico è alla base di ogni società libera. Davvero interessante.
Mariyn Streep e Tom Hanks bravissimi.
“I padri fondatori diedero alla stampa la protezione che le spetta per svolgere il suo essenziale compito nella nostra democrazia. La stampa serve chi è governato non chi governa.”

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