Recensione su Matrix

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Manifesto del terzo millennio / 9 Dicembre 2015 in Matrix

Si prende sul serio fino a asciugarsi di ogni senso dell’umorismo, e brucia a tutta potenza il propellente della fede, della filosofia, delle citazioni letterarie. Così il razzo di Matrix ha sfondato la stratosfera in piena new economy, nel pieno dell’esplosione dell’internet per tutti, traghettando finalmente la fantascienza, e il cinema di effetti speciali, nel terzo millennio. Una pietra miliare. Un punto di non ritorno. Un culto tanto del futuro (le intelligenze artificiali) quanto della storia dell’umanità (la resistenza), quanto della mitologia (il viaggio dell’eroe, l’oracolo). Da lì in poi i film e gli show postapocalittici ci avrebbero martoriato i maroni senza sosta, ma nessuno ha più saputo osare così tanto. Nemmeno gli stessi fratelli Wachowski con i due sequel (che relegano il misticismo della loro saga in poche scene isolate) né con il loro unico altro film originale Jupiter – Il destino dell’universo (2015), ritrovando finalmente la loro vena mistica solo nella serie televisiva Sense8 (2015).

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