Fandango

La domanda sorge spontanea: Kevin Costner, ma allora sai recitare?
Sono rimasto piacevolmente sorpreso nella sua interpretrazione. Veramente bravo, completo, lontano una vita da quello che invece ci ha fatto vedere in Balla con i lupi, Guardia del corpo e altri dove la sua massima espressività era quella di uno stoccafisso.
Poi mettiamoci pure che questo film è un inno all’amicizia. Bello, intenso, divertente veramente piacevole da vedere.
Raccontare la trama non serve. Si deve vedere perché ne vale la pena.
Nella scena del matrimonio mi aspettavo il volo delle lanterne ma poi ho preferito che queste rimanessero in terra. Quelle che volano sono solo sogni che poi scompaiono e non tornano più. Quelle a terra invece sono reali e concrete e quindi vere e non illusioni!
“Voglio che tu sia felice!”
Questa è la frase di Gardner trasmette al suo amico; a qualsiasi costo, per lui anche molto caro ma un amico non si abbandona, mai…
Spesso sono frasi che si sentono o si ricevono ma poi sono vere? Nella vita vera purtroppo no…
Da vedere!!!
Ad maiora!

Cinque collegiali (nel senso di college americano). Gli anni ’70. Lo spauracchio del Vietnam che incombe sulle loro teste. Così prende il via il folle viaggio di questi baldi giovanotti sospinti da uno straordinario Kevin Costner, ancora praticamente in fasce. E il film è pieno. Carico. Non quanto ad incedere, è chiaro. Resta pur sempre un film datato. Ma è un film pieno di significati (la fine dell’adolescenza), figure retoriche (la battaglia coi fuochi al cimitero) e sentimenti. Di amicizia, fraterni, d’amore. Conditi sapientemente da umorismo, tradimento, rabbia, speranza, voglia di fuga e di riscatto. Il tutto al fine di raggiungere un traguardo più alto. La salvezza, la summa di tutto ciò che la vita offre e ha da offrire.
Una pellicola superba. Una pietra miliare. Cast, musiche, dialoghi. Un’armonia di colori e gioventù. In una parola: DOM!!