10 Recensioni su

Matrix

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L’ambiguità di Matrix / 17 Gennaio 2022 in Matrix

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il film “Matrix”, per la regia dei fratelli Wachowski, (1999), è stato oggetto di numerose interpretazioni confluite anche in una raccolta di saggi Pillole rosse. Matrix e la filosofia, 2006. Sorprende che tra i vari esegeti, alcuni dei quali si sono persi nelle elucubrazioni più cervellotiche, nessuno abbia interpretato la nota pellicola in modo letterale. Questa lettura è peregrina, benché contenga, a mio parere, dei frammenti di verità. (Vedi Il dominio delle macchine da Atlantide a Zeitgeist).

Bisogna ricordare che “Matrix” è un’opera cinematografica che esprime, pur con qualche deviazione dall’ideologia dominante, la Weltanschauung e gli obiettivi del sistema. Pertanto trasformarla nella Bibbia dell’uomo che si ribella al potere è, per lo meno, un’ingenuità. Purtroppo è quello che è accaduto: la pillola rossa, (il) Neo-Messia che redime la popolazione asservita… sono divenuti altrettanti topoi di una rivoluzione velleitaria, surrogati della speranza in un futuro migliore. In ogni caso “Matrix”, oltre a fornire interessanti spunti di riflessione su temi ontologici (che cos’è la realtà?), lascia filtrare qualche rivelazione affidata a particolari all’apparenza insignificanti e ad alcune battute dei personaggi, più che all’intreccio nel suo complesso, soprattutto se si leggono al contrario certi aspetti.

Proviamo ad invertire la dialettica uomini-macchine e scopriremo inquietanti risvolti. Si pensi alla frase pronunciata da Morpheus che è un’allusione alle scie chimiche: “Non so quando avvenne, ma ricordo che fummo noi ad oscurare il cielo”. Il mentore di Neo intende qui riferirsi alla decisione che presero gli uomini di filtrare la luce del sole per tentare di sottrarre alle macchine l’energia che, alimentandole, le stava rendendo in grado di sopraffare le persone. E’ questo forse uno stratagemma narrativo per deresponsabilizzare le élites che perseguono il folle disegno di trasformare l’umanità in un computer bionico. L’oscuramento è anzi volto alla distruzione della biosfera, mentre le microstrutture (M.E.M.S.) sono alimentate dalle onde elettromagnetiche e dai raggi ultravioletti.

L’antitesi tra artifciale e naturale enfatizzata nel film confligge con l’integrazione tra organismi viventi e programmi informatici senzienti vagheggiata dal sistema. D’altronde l’algida matrice che genera una realtà intesa come neuro-simulazione, è combattuta da rivoltosi la cui visione della vita, meramente biologista (gli uomini sono batterie, la mente identificata con l’encefalo, le esperienze come neuro-stimolazioni…), non si discosta molto dalla ferrea ed impersonale gestione energetica attuata dalle macchine.

Benché, per l’enucleazione dei motivi che costellano la pellicola dei fratelli Wachowski si siano scomodati Platone, la Gnosi, Kant etc., siamo al cospetto di una concezione tecno-esoterica in cui i nomi dei personaggi sono sovente più significativi della trama: così Neo è, nella sua vita irreale, Anderson, ossia in una contaminatio tra greco ed inglese, il Figlio dell’Uomo (adombramento del falso Messia, già evocato da Steiner); Morpheus è il nome del dio del Sonno, dunque è colui che, lungi dal risvegliare il protagonista in un mondo atroce ma vero, lo immerge nell’ipnosi dell’inganno che si perpetua, anche se in un differente stato percettivo.

Emblematico è anche il nome della città di Zion. Sion, la città di Dio, è l’unico centro di “Matrix “in cui gli uomini sono liberi, ma è ubicato (non è poi così strano) nelle profondità della terra. Simboleggia la Terra Promessa per l’equipaggio della nave, ma adombra anche uno fra i vertici dell’esecrando potere mondiale.

Un simbolismo biblico ed onirico è collegato anche al nome della nave, Nebuchadnezzar (Nabucodonosor). Nebuchadnezzar, re di Babilonia, fu istruito in sogno da Dio per distruggere gli abitanti di Gerusalemme che adoravano falsi profeti.

Pare dunque di poter intravedere, nel discorso digitale-cibernetico, una filigrana luciferino-transumanista: Neo, il Messia del futuro, è l’Uomo-macchina che, battendosi (fingendo di battersi) per liberare l’umanità dalla schiavitù all’Intelligenza artificiale, alla fine ne riafferma il predominio, mancandogli del tutto una dimensione spirituale, surrogata dalla padronanza delle arti marziali.

L’epigrafe del film è nell’obliqua battuta di Morpheus: “Il corpo non sopravvive senza mente”. Il generico e rigido dualismo corpo-mente si rattrappisce nell’unità del cervello, sia esso biologico o elettronico.

Nonostante questi limiti ed ambiguità della produzione cinematografica, resta indelebile la sequenza in cui, azzerata la simulazione elettronica, Morpheus mostra a Neo la Terra così com’è realmente: un immenso cumulo di rovine sovrastato da un cielo grigio e metallico, una landa in cui gli edifici semidistrutti da una guerra planetaria paiono statue di divinità pagane spezzate dalla furia di un cataclisma. E’ immagine potente, simbolo della desertificazione del mondo che ci circonda e dell’aridità interiore.

Non occorre, però, che alcun programma informatico crei uno scenario di vita fittizia, visto che il pianeta è già un cadavere.

Non occorre che le macchine prendano il sopravvento su uomini che sono già automi.

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Invecchia bene! 8,5 / 25 Aprile 2020 in Matrix

Oggi m’è preso di rivedere questa trilogia, punto di nuovo inizio nel mondo degli effetti speciali e della fantascienza.
Comunque si, questo primo film è invecchiato bene: interessante, mai noioso, sempre con qualche momento di suspence e pieno di scene fantastiche!
Un giovane e affascinante Keanu Reeves la fa da padrone tra forza e bellezza.
L’avró visto 4-5 volte ma ogni volta è un’emozione nuova.
Bello bello bello!
8,5

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Riflessioni su Matrix / 8 Gennaio 2016 in Matrix

La follia creativa dei Wachowski all’ennesima potenza. Nulla del genere era ancora approdato nelle sale occidentali. Innovativo e rivoluzionario per il genere. Action estremamente profondo e strutturato, capace di scomodare numerosi filosofi. Un ottima pellicola cosnsigliatissima

Manifesto del terzo millennio / 9 Dicembre 2015 in Matrix

Si prende sul serio fino a asciugarsi di ogni senso dell’umorismo, e brucia a tutta potenza il propellente della fede, della filosofia, delle citazioni letterarie. Così il razzo di Matrix ha sfondato la stratosfera in piena new economy, nel pieno dell’esplosione dell’internet per tutti, traghettando finalmente la fantascienza, e il cinema di effetti speciali, nel terzo millennio. Una pietra miliare. Un punto di non ritorno. Un culto tanto del futuro (le intelligenze artificiali) quanto della storia dell’umanità (la resistenza), quanto della mitologia (il viaggio dell’eroe, l’oracolo). Da lì in poi i film e gli show postapocalittici ci avrebbero martoriato i maroni senza sosta, ma nessuno ha più saputo osare così tanto. Nemmeno gli stessi fratelli Wachowski con i due sequel (che relegano il misticismo della loro saga in poche scene isolate) né con il loro unico altro film originale Jupiter – Il destino dell’universo (2015), ritrovando finalmente la loro vena mistica solo nella serie televisiva Sense8 (2015).

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Americanata / 24 Novembre 2015 in Matrix

Solito film che se non fosse fatto in America sarebbe splendido, mentre così è solo carino. Molto interessante lo spunto filosofico di fondo, inutili e sempre uguali le sparatorie, i combattimenti etc che impegnano quasi metà film.

Sarà che non mi piacciono i film d’azione, ma rimango sempre stupita di come questi film siano sempre uguali (altro esempio palese: Inception).

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Il primo ed unico. / 13 Settembre 2014 in Matrix

Capisco che per i soldi si farebbe di tutto, ma non smetterò mai di maledire i Wachowski per aver fatto due sequel INUTILI. Questo Matrix è un capolavoro, un cult. Innovativo, sorprendente e dal messaggio ben chiaro, un giorno le macchine prenderanno il sopravvento. ” Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie”.

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17 Giugno 2014 in Matrix

Matrix è stato a suo modo rivoluzionario nel cinema di fantascienza, e tutto sommato anche in quello delle arti marziali.
Il maggior pregio è sicuramente l’originalità della storia e in particolar modo l’idea di un mondo virtuale parallelo, una finzione neuronale creata ad arte per tenere a bada tanti esseri umani ridotti al rango di fonti organiche di energia. Una storia intricatissima ma ben tenuta a bada dai visionari fratelli Wachowski: la sceneggiatura viaggia come un treno e (apparentemente) senza intoppi di sorta. Cosa non banale se si considera la complessità dell’intreccio.
Effetti speciali dirompenti e innovativi, in particolare le brillanti scene al ralenti e l’utilizzo della tecnica del bullet time, con la macchina da presa che sembra girare a velocità normale attorno al protagonista immobile, catturandone l’azione rimasta sospesa (assieme al fiato).
Non credo sia poi corretto disquisire dei contenuti per un’opera del genere, che va presa per com’è, piaccia o meno.
Come a mio avviso inopportune sono le critiche all’originalità dell’opera, che pare mutuata da un romanzetto dei primi anni ottanta, sottoposto ai Wachowski bros.: originale è anche chi riesce a tramutare il contenuto di un Urania, destinato ad ingiallire sui banchi dell’usato, in un film che, a suo modo, è diventato un fenomeno di costume e un cult fantascientifico.
Per il resto, attori discreti con un buon Keanu Reeves dallo sguardo perennemente attonito.
In generale una pellicola affascinante e armonica che, pur essendo debitrice verso molti autori e altri film del genere, sta nell’olimpo della fantascienza anni ’90.

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14 Gennaio 2014 in Matrix

Indubbiamente è una pellicola che deve molto a varie ispirazioni. Altrettanto indubbiamente riesce a mantenere inalterato il suo fascino nonostante inizi a farsi sentire l’età.
La realtà che conosciamo è davvero la realtà? O è tutto un sogno da cui fatichiamo a svegliarci? La nostra vita è solo apparenza?
Matrix è un film visionario, riflessivo, che si fonde abilmente con una discreta componente action che ne abbellisce l’estetica e ne alza il ritmo. Intrattiene e rende quindi il prodotto più digeribile anche per lo spettatore più esigente.
Ottimi gli effetti speciali (per cui ha infatti vinto l’oscar), ottimo il cast e ottime le musiche.
Consigliato, più che agli amanti del genere, a chi si è perso uno dei film cult della fine degli anni ’90
E ricordate: il cucchiaio non esiste.

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Ci sono riuscito / 25 Marzo 2013 in Matrix

Dopo tre tentativi a distanza di anni sono riuscito a vederlo senza addormentarmi. Idea originali sviluppata all’americana e cioe’ con qualche pacchianata che finisce per rovinare il tutto. Le macchine che prendono il sopravvento sull’uomo e sviluppano un mondo virtuale utilizzato solo come una specie di allevamento di esseri che sono indispensabili alle macchine stesse per trarre energia. Nel mondo reale alcuni uomini in attesa di un super eroe tentano di liberare l’umanità dal giogo delle macchine. Il supereroe che muore e viene riportato in vita da un bacio, idea mutuata dal mondo delle favole, è una di quelle pacchinate che ridicolizzano un film che poteva essere da 10 e lode.

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27 Maggio 2011 in Matrix

Qualsiasi cosa si voglia analizzare, sia essa un film, un canzone, un quadro o una scultura avrà sempre una parte rilevante del giudizio l’originalità. Molte delle idee e dei temi trattati in questi pellicola non hanno nulla di originale e non mi riferisco esclusivamente alla fantascienza. Tuttavia acquista rilevanza, in un secondo momento, come si miscelano ingredienti non originali, come si riesca a dar loro una nuova esistenza. Matrix, il primo ovviamente, ha questa dote. Rimane uno dei pochi esempi, in queste ultime decadi di cinema, di cosa possa essere una pellicola di fantascienza. La fantascienza non è solo mostri ed alieni cattivi che invadono il pianeta Terra. E’ reinventare la realtà per dare risposte a domande che, almeno una volta nella vita, ognuno di noi si è fatto. Se poi questo si realizza con stile e fascino, il prodotto è molto più piacevole.

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