27 Aprile 2013
Una prostituta ingenua, di buon cuore, quasi apatica, ed un alcolizzato gigione che desidera morire in un mare di alcool: con questo potenziale a disposizione, una mano registica migliore di quella di Figgis (qui, anche sceneggiatore) avrebbe potuto tratteggiare una storia indimenticabile, ricca, potente.
Qui, invece, assistiamo all’autodistruzione effimera, senza pathos, di un uomo affiancato da una donna senza la minima personalità, i cui unici sussulti arrivano dal suo smaccato (e lecito) desiderio di affetto. L’uno si annulla, l’altra piange, prende botte, viene sfrattata. E quindi? Una storia d’amore estrema, va bene. E poi?
Cage vinse l’Oscar. No comment.
Recensione da Oscar (1)
E lo vinse con candidati Sean Penn per “Dead Man walking” e Massimo Troisi per “Il postino”…