The Maker
/ 20118.3221 votiUn curioso essere è alle prese con la più importante creazione della sua vita: riuscirà a darle il soffio vitale?
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: The Maker
Regia: Christopher Kezelos
Sceneggiatura/Autore: Christopher Kezelos
Colonna sonora: Paul Halley
Fotografia: Matthew Horrex
Produttore: Christopher Kezelos, Christine Kezelos
Produzione: Australia
Genere: Fantasy, Animazione, Cortometraggio
Durata: 6 minuti
Il tempo è sempre poco… / 11 Giugno 2014 in The Maker
La vita è un dono. La vita è breve. La vita è di tutti. Ma quello che noi facciamo di essa la renderà sempre un qualcosa di speciale.
Un messaggio semplice, ma trasmesso benissimo attraverso le immagine e la musica. Una meraviglia in circa cinque minuti

L’evanescenza / 11 Novembre 2013 in The Maker
In The Maker il tempo regna con il suo esasperato misticismo, quasi a relegare il destino fra le sue braccia. Incatena l’attimo, rendendolo partecipe del suo epilogo, come a voler dimostrare che tutto, anche l’arcana felicità, muore. E così, sebbene mortale, si cerca almeno di renderla eterna attraverso l’amore, e non vi è nulla di più eterno della stessa creazione, che anche se non contemplata, lascia di te la perpetua traccia.

Suona quel violino / 19 Luglio 2013 in The Maker
Questa vita in fondo è un cortometraggio. Puoi spenderla bene, dedicando le tue attenzioni all’arte; ma le tue attenzioni migliori vanno dedicale alla generazione che viene, perchè quella scintilla, nella vita di tuo figlio/a, non sarà davvero viva finchè non sarai in grado di trasmetterla. Suonalo, quel violino, poi scompari pure serenamente – puff! – in una nuvola di mistero.

Ineluttabilità. / 18 Luglio 2013 in The Maker
Stavolta non riesco proprio ad essere romantico: è una maledizione!
Uno dei miti più antichi, quello di Sisifo. L’uomo scontava la sua pena sapendo che non avrebbe mai potuto godere dei risultati del proprio lavoro, ma continuava a svolgerlo perché… forse per egocentrismo, forse per imposizione? Semplicemente perché non poteva fare altrimenti. Un’assurdità meccanicistica alla quale ogni volta può essere associata una motivazione diversa: amore, bellezza, prosecuzione. In realtà l’uomo/coniglio “assurdo” non ha bisogno di una motivazione, poiché è consapevole che non potrà ottenere quello che desidera. Continua soltanto perché è il suo ruolo, senza cattiveria e senza bontà.
Ecco perché la maggior parte degli uomini/coniglio preferisce non avere tale consapevolezza, per rifugiarsi nella speranza.
Va bene anche così.

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