3 Aprile 2013
La Moreau rimugina in maniera esistenzialista per tutto il film, mentre una coppia di scappati di casa (in senso quasi letterale) combina guai quasi tragicomici usando il nome dell’amante di lei che, chiuso in un ascensore, precorre Bruce Willis.
Parrebbe una commedia al limite del demenziale, detta così. Invece, si tratta di un fascinoso giallo, fumoso ed umidiccio, prevedibile, ma teso, con inusuali parentesi riflessive.
Le note della tromba e della band di Miles Davis aggiungono alla pellicola di Malle un tocco di arruffata eleganza che cade a pennello.
Recensione da Oscar (1)
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