13 Recensioni su

Young Adult

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Psicodramma camuffato da commedia indie / 22 Settembre 2016 in Young Adult

Una sceneggiatura talmente cinica da risultare cattiva, una bomba che esplode nel piccolo perbenismo di periferia facendo tabula rasa di buoni sentimenti e allegate ipocrisie; lei, Charlize Theron, è la magnifica regina stronza dell’egoismo più puro, cannibalizza ogni ordine sociale e morale, è dedita esclusivamente a sè stessa fino all’autodistruzione. Un misantropico dramma psicologico camuffato da commedia indie, scritto perfettamente da quella geniale anticonformista di una Diablo Cody, girato con stile da quel maestro del cinema indipendente qual è Jason Reitman.

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17 Gennaio 2015 in Young Adult

Rendersi conto di quanto si ami una persona quando è ormai troppo tardi, cercare di riconquistare un amore perduto, un amore che si è lasciato andare per immaturità o per superficialità, cercare di riprendere disperatamente una vita ormai passata, per arrivare poi a rendersi conto che ciò non è possibile, perché i treni nella vita passano una volta sola, una volta che si è perso non si ha più una seconda chance…
Mavis è una giovane donna di trentasette anni. E’ bella, è una scrittrice di successo, vive in una grande città, ma non è soddisfatta della sua vita, ha un senso di vuoto e di solitudine che si porta dietro da anni, da quando ha lasciato andare il suo fidanzato storico, Buddy.
Parte così alla volta della sua cittadina di provincia pronta a riconquistare l’amore del suo uomo, ma è ormai troppo tardi per tornare indietro…
Dopo il successo di “Juno” ritorna la coppia formata da Jason Reitman e da Diablo Cody con una commedia dolce-amara a metà strada tra “il matrimonio del mio migliore amico” e “cose molto cattive”, una commedia che affronta un tema piuttosto ostico, quello del bilancio della vita che ognuno di noi fa quando si arriva a una certa età, quell’amarezza che si prova dentro di sé quando ci si rende conto di aver fallito, di non aver raggiunto ciò a cui si aspirava, di non essere riusciti a realizzare i propri sogni.
Mavis, interpretata dalla brava Charlize Theron, è una donna che vive immersa in un mondo basato solo sull’immagine, che vive una vita che all’apparenza sembra soddisfacente, ma che sotto nasconde una forte insoddisfazione…lei è una donna che nella vita non ha fatto altro che fuggire dalle sue responsabilità, pagandone poi il prezzo più alto…
Una commedia amara, in tipico stile Reitman…alla fine viene quasi spontaneo simpatizzare per la non simpaticissima Mavis e per la sua emotività complessa e malinconica.
Molto brava Charlize Theron nei panni di Mavis, un’attrice che vedo nettamente migliorata rispetto ai primissimi anni.

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Bastarda quanto basta / 9 Agosto 2013 in Young Adult

“A volte per guarire altri devono rimanere feriti…”
Basta questa frase per inquadrare il pergonaggio; Mavis Gray (Charlize Theron, bravissima) è una ghost writer 40enne immatura e totalmente egocentrica. Il suo obiettivo è uno e schiaccia tutto e tutti pur di ottenerlo. Si fanno feriti e si crea dolore ma la sua scelta non può avere freni. Interessante mentre abbiamo visto questo film le impressioni e le discussioni che escono fuori, in questo caso praticamente tutte di condanna ma viste da angolazioni diverse (femminile e maschile).
Comunque lei bravissima e il finale è veramente eccezionale…
Siamo rimasti piacevolmente soddisfatti.
Bello.
Ad maiora!

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19 Aprile 2013 in Young Adult

Jason Reitman, ancora una volta con una sceneggiatura di Diablo Cody, dopo Juno, mette su un’opera concisa e cinica, ma come sempre, di grande effetto. La protagonista è Mavis, cioè Charlize Theron ,ghost-writer all’alba dei 40, stronza, bella e completamente immatura, come uno qualsiasi dei personaggi dei libri che scrive e che non la gratificano neanche. Bravissima nel dar volto a un personaggio sinceramente antipatico, ma con gustosissime battute sarcastiche e cattive, la Theron viene impietosamente inquadrata da Reitman nella sua bellezza e nel suo orrore, che sia una tricotillomania o un reggiseno in silicone che non si stacca. In un mondo provinciale e popolato da personalità mediocri, Mavis cerca la realizzazione di una perversa idea di perfezione, che le si distruggerà addosso.
Fotografia spenta e con un finale che è apoteosi di imbarazzo, cinismo e falsità, la pellicola lascia addosso un certo squallore e pessimismo, che sembrano proprio essere le caratteristiche, seppur nascoste nella maggior parte dei casi, della realistica protagonista.
Un ennesimo film riuscito per Reitman, che mi piace proprio.

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13 Gennaio 2013 in Young Adult

L’accoppiata Reitman/Cody funziona, nuovamente, alla grande e sforna una brillante commedia dai forti risvolti agri. Charlize Theron è bravissima a trasportare l’inadeguatezza e la frustrazione del suo personaggio Mavis Gray mostrando come, in fondo, le persone non cambiano.

12 Novembre 2012 in Young Adult

Siamo lontani dallo scoppiettante esordio di Thank you for smoking…Jason Reitman rimane un regista promettente..le sue commedie sono diverse da quelle del padre, magari meno commerciali e con qualche significato in più, ma non per questo sempre riuscite..personalmente trovo che la sua produzione sia andata via via perdendo qualità, vigore e vivacità. Dopo Thak you for smoking, solo Juno mi è piaciuto veramente..tra le nuvole non mi ha convinto molto e queto meno ancora…Bravissima Charlize Theron e, fino quasi alla fine, ho pensato che dopotutto, l’inquadramento del personaggio non fosse sbagliato. L’immaturità e l’egocentrismo della protagonista caratterizzano molte persone e sono rese con chiarezza da Reitman ma quel che manca è una presa di posizione netta. Un pò di acidità. E il finale sembra voler confermarlo. Magari sarebbe stato scontato chiedere qualcosa di diverso ma, così, a mio avviso il film non decolla mai.
nota positiva per Charlize che è sempre bravissima ma per il resto niente di particolarmente indimenticabile.

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4 Ottobre 2012 in Young Adult

a volte, quando le cose ti vanno male, puoi avere la forte tentazione di aggrapparti ad un periodo felice del tuo passato, fingendo che tutto possa tornare come allora…
ma il tempo passa e le persone cambiano…

tematica interessante, peccato che il film non sia un granché.

young adult / 23 Settembre 2012 in Young Adult

bella interpretazione dell’attrice. film non scontato.

31 Maggio 2012 in Young Adult

Che folgorazione ‘sto film! Cattiveria allo stato puro, tragico e comico allo stesso tempo.
Originale e a tratti geniale nella sceneggiatura, Theron di una bravura imbarazzante: rende il suo personaggio, disturbato, malato, cattivo, con una bravura pazzesca, e soprattutto non è mai sopra le righe. Non mi capacito di come non sia stata candidata all’Oscar per questo ruolo.

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8 Maggio 2012 in Young Adult

La storia di una scrittrice fallita e alcolizzata. Ci sono donne che non sono in grado di essere nè madri nè mogli…e forse nemmeno il resto. Cinque solo perchè Charlize Theron è molto brava ma il film non è un granchè.

23 Aprile 2012 in Young Adult

Mavis soffre della famosa sindrome di Peter Pan: ghost writer di una serie di romanzi per teenager il cui successo è in forte calo, non trova di meglio da fare che ritornare al paesino di provincia dove è cresciuta. La sua intenzione è quella di riprendersi il ruolo che occupava al liceo, quello di ragazza leader venerata da tutti, e già che c’è anche il suo ex fidanzato, poco importa che sia sposato e appena diventato padre.
Quello che Mavis non comprende è che il tempo non ritorna indietro: mischia al suo infantilismo troppi alcolici, su una pericolosa china che conduce all’inevitabile umiliazione pubblica e ad un possibile nuovo inizio, presa coscienza della propria infelicità.

Non solo Charlize Theron se la cava bene nel cast: la moglie Beth dell’ex fidanzato è interpretata da Elizabeth Reader (già grandiosa nel ruolo di Ava in Grey’s Anatomy) e ottimo è Patton Oswalt, che a Mavis fa da spalla per tutto il film nel ruolo di un ex emarginato del liceo che ancora porta i segni delle botte prese dai bulli all’epoca.

Bravi gli attori dunque, il film ha buoni dialoghi ma le dinamiche delle ex reginette del ballo statunitensi con le felpe del giocatore di football di turno appassionano il giusto.

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anche 7,5 / 16 Aprile 2012 in Young Adult

Ecco un film generazionale. Con una scrittura asciutta, niente sbrodolamenti alla Juno per intenderci, e una regia tutta al servizio del manifestare il vuoto di prospettive, Young adult è un manifesto generazionale. Tira le somme dei sogni, i progetti, la visione di vita fra piccolo centro e grande centro, fra culla famigliare natale e mondo del lavoro, la tensione al ritorno, il bisogno di andare, la costruzione di una esistenza che sempre più coincide con un arcipelago di solitudine, lo sradicamento dai ricordi, che sono spesso belli, buoni, felici, vincenti o meglio, sempre più spesso sono tali perchè sono ricordi, ratifica come l’età della maturità è sempre più spinta verso gli anta, come se la bolla giovanilistica non riesca a spezzarsi.
Mi è piaciuto e mi ha raggelata, tutta la prima parte è uno specchio magico, l’immedesimazione è automatica, il modo di vivere, il silenzio fuori dal balcone di casa, quella scheggia sospesa che è la casa stessa, luogo non luogo utile solo per i propri bisogni basici (dormire, mangiare il più velocemente possibile e quindi anche male, fare sesso e poco altro) che non è vissuta, è solo abitata, terribile.
E già qui il dentro/fuori è palese, dentro si è approssimativi, sporchi, disordinati, incapaci di regolarsi con ritmi di vita umani, sempre storditi da quella tv che è l’unica compagnia possibile e, in sottordine, tutta la tecnologia che riempie con giochi, dialogo verso il fuori, ma che fa inevitabilmente da filtro. Fuori è il palcoscenico, ci si ristruttura per essere brillanti, belli, accattivanti, in fondo accettabili ogni volta per ambienti ed occasioni diverse, una dissociazione dell’identità a malapena mascherata.
Ma tornare al paesello è ancora più brutale, l’ex che racconta in due minuti la meraviglia della nuova apertura del ristorante messicano è addirittura agghiacciante. Il bello del film è che anche all’interno della vita tutta prole, casine, pub dove vedi sempre le stesse facce ti ci immedesimi, guardi l’altro lato del possibile: c’è più gente (incredibile, ma vero), più sorrisi, spesso di commiserazione, ma anche di ammirazione fuori luogo, più condivisione spicciola, ma è esattamente quello da cui scappare perchè non c’è domani se il domani è inteso come qualcosa di possibilmente diverso dall’oggi.
Ambedue i modelli vengono resi per quel che sono, terribili.

Ps. Quante volte dalle piccole cittadine si guarda ai genitori orgogliosi che un figlio sta a Milano (quella da bere sicuramente) o a Roma (la grassa capitale) se non a Londra, poi scopri che divide casa con minimo altre 6 persone e la sua intimità è ridotta ai 15 minuti che la fisiologia ti impone in bagno (oppure al momento di comprare casa fa un mutuo quarantennale per 35 mq se è fortunato), oppure lui/lei Londra la odia proprio, “non c’è paragone con l’italia e voi non avete davvero idea” per non parlare di quelli spariti nel grande ventre degli Usa che non è esattamente tutto uguale a New York. E quante volte tornati alle nostre cittadine abbiamo detto: certo tutto mi immaginavo, ma non che tu (compagno, compagna) alla fine saresti rimasta qui, circa 200 mt dalla casa di mamma! A me è capitato

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18 Marzo 2012 in Young Adult

(In realtà, sei stelline e mezza)

Benché le situazioni in cui sguazza la protagonista rasentino la commedia, c’è ben poco da ridere, guardando questo film.
La sua immaturità, infatti, non è solo l’espressione di un innato egocentrismo: come appare sempre più chiaro via via che la trama si dipana, emerge chiarissimo un disagio personale da cui ella non sa davvero se intende riemergere e che sconfina nell’autolesionismo.
In maniera disturbata e pericolosa, vive e si comporta come la spocchiosa teenager che è stata, reprimendo volutamente la naturale evoluzione della sua capacità critica e del suo approccio alle relazioni interpersonali: probabilmente, è una buona ghost writer di libri per adolescenti anche perché non è mai uscita psicologicamente da quello stadio anagrafico in cui, volenti o nolenti, perfino i genitori continuano a costringerla, rifiutandosi di riconoscerne davvero i problemi personali, considerandoli alla stregua, forse, di capricci da ragazzina.

Charlize Theron offre un’ottima prova attoriale: è bella ed intensa quanto basta per poter incarnare il personaggio irrisolto e molto controverso di Mavis: è facile “odiarla”, ma si prova innegabilmente una certa pena per lei. Come il recente Fassbender di “Shame”, anche qui c’è un personaggio trentenne brillante, pieno di ottime qualità fisiche ed intellettive, che non sa dare una svolta alla propria esistenza, ancorato com’è ai fantasmi del passato.

In definitiva, tra i lavori di Jason Reitman, forse, questo è quello che finora mi ha convinta di meno. Forse, semplicemente per via della sua amarezza, nulla che abbia a che fare con le sue qualità tecniche e narrative.

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