Recensione su Womb

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Magari, Benedek, maturando… / 25 Agosto 2012 in Womb

Il tema è ostico e, di per sé, inquietante. Ma il film non mi ha emozionato. Le riflessioni sull’argomento e sulla sceneggiatura possono essere davvero molte, e sono di carattere psicologico, emotivo, etico, umano (l’elaborazione dell’abbandono e del lutto, il senso di colpa, l’immaturità emotiva…). Molto verrebbe da dire anche riguardo ai “soliti” problemi di comunicazione, che il film tra l’altro estremizza (tratto che ben si accorda alle scelte di ambientazione, e secondo me non è un caso). Ancora una volta, cioè, il vero problema non sembra nascere davvero dalla questione in sé, elaborata o no, ma da come viene veicolata, raccontata, affrontata, spiegata, condivisa.

Il film comunque non propone alcuna visione specifica o innovativa sul tema della clonazione: le questioni sono queste, le conosciamo, e lui ce le “mette in scena”. Forse l’aspetto più coraggioso è l’aver ambientato il caso in una comunità isolata che tuttavia sembra essere perfettamente abituata (ma non “integrata”) alla procedura. Apprezzabile infatti la scelta di fondo di farne una storia non “fantascientifica” in senso classico, infarcita di effetti speciali e in un futuro improbabile. Potrebbe essere qui, domani, oggi stesso. E allora – se anche decidessimo fosse una strada auspicabile da percorrere – saremmo pronti? Ancora una volta, emerge chiaramente come l’evoluzione dell’essere umano abbia tempi biblici e certo non va di pari passo con la ben più rapida evoluzione tecnologica. Ma questa è storia di tutti i giorni, per occhi disincantati.

Cinematograficamente parlando: la sceneggiatura – dialoghi e svolgimento – reggono abbastanza bene il compito, anche se con qualche incongruenza, improbabilità (non imputabile al tema) e debolezza. La fotografia a tratti è bella, alcune inquadrature sono molto curate nella composizione, ma sembra un po’ studiata a tavolino, proprio per sollecitare qua e là l’apprezzamento dello spettatore “cinematograficamente colto”, infatti è scollegata e non omogenea lungo l’intero film. Ho qualche riserva sulle prove d’attore.

Insomma non è certo eccezionale, né sconvolgente, tuttavia ha dell’interessante, senza particolare entusiasmo, con pacata considerazione. Magari, chissà, Benedek, maturando…

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