Recensione su Valerian e la città dei mille pianeti

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Valerian e la città dei mille pianeti
Regia:

Valérian e Laureline agenti spazio-temporali – La Guerre des étoiles di Besson / 17 Ottobre 2019 in Valerian e la città dei mille pianeti

In continuo divenire, il viaggio dell’umanità alla conquista dello spazio ha trasformato la Stazione Internazionale in un crocevia di astronauti, cosmonauti, scienziati ed equipaggi da tutto il mondo.
Col susseguirsi delle stagioni, ogni nazione ha agganciato un suo modulo alla Stazione alterandola irreversibilmente, modificandone il corpo in un coacervo entropico di metallo, corridoi, stanze e portelloni.
Passano pochi anni ed eccoci al primo, pacifico, contatto con una specie aliena, poi un’altra, poi ancora, fino all’arrivo di intere astronavi ricolme di nuove forme di vita curiose e variegate.
Tutti futuri abitanti della Stazione, ormai “casa espansa” per tantissimi individui provenienti da tutta la galassia.

Alfa si chiamerà questo ammasso, questa struttura colossale: un contenitore di sorprese, un organismo pulsante di ambienti fantastici, di razze infinite, un micro/macro-cosmo in perfetto equilibrio con sé stesso e col vuoto circostante.
Ormai diventato un immenso pianeta orbitante autosufficiente, Alfa, con i suoi quartieri ed impianti industriali futuristici, con i suoi corridoi angusti e con i suoi oceani d’acqua, le sue grotte, i suoi canali, i suoi spazi magici e misteriosi è ormai troppo grande per continuare ad orbitare intorno alla Terra.
Capita allora che Alfa venga costretta ad abbandonare il sistema solare per iniziare un viaggio nello spazio più profondo.

Siamo nell’anno 2740 ed in questo scenario dai colori e dalle sfumature incredibili, si inseriscono le vicende di Valerian e Laureline due agenti in forza alla Federazione Umana. Da questo momento in poi, Valerian – La città dei mille pianeti, si trasforma in un’avventura.
Con i suoi tanti richiami al cinema di fantascienza e con una trama lineare, semplice, direi quasi fiabesca, il film di Besson, nelle sue due ore di pellicola coinvolge senza mai appesantire. Intrattiene e mostra, come un grande contenitore di giocattoli, le molteplici, meravigliosamente colorate ed artistiche, idee dei suoi creatori.
Un piccolo gioiello, tratto dal fumetto francese “Valérian et Laureline” di Pierre Christin e Jean-Claude Mézières, confenzionato in maniera classica ed estremamente piacevole da Luc Besson, curato nei dettagli, nella fotografia e nelle scenografie in maniera impeccabile.

Non c’è niente di troppo cervellotico, nessuna filosofia eccessivamente profonda, nessun mistero profondo, solo un incastro di eventi, di amore e di odio, che si susseguono in maniera semplice, spensierata e avventurosa. Inaspettata, direi quasi. Perché, Valerian – La città dei mille pianeti, è un film che non ti aspetteresti di trovare.
Una piccola, minuscola perla, a tratti quasi “naïf”, proprio come i due eroi protagonisti, ma con un grande invito alla tolleranza ed alla integrazione dei popoli.

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