Proxima

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Proxima

Sarah, astronauta, deve riuscire a conciliare il lavoro con la cura della figlia di 8 anni, Sarah. La sua prossima missione prevede addirittura un anno da trascorrere a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Proxima
Attori principali: Eva Green, Matt Dillon, Zélie Boulant-Lemesle, Lars Eidinger, Sandra Hüller, Alexey Fateev, Trond-Erik Vassal, Nancy Tate, Grégoire Colin, Igor Filippov, Svetlana Nekhoroshikh, Anna Sherbinina, Vitaly Jay, Lionel Ferra, Manuela Aguzzi, Alexis Nouhra, Raphaël Nouhra, Bastien François, Rémy François, Delcho Koprivshki, Thomas Pesquet, Mostra tutti

Regia: Alice Winocour
Sceneggiatura/Autore: Alice Winocour, Jean-Stéphane Bron
Colonna sonora: Ryuichi Sakamoto
Fotografia: Georges Lechaptois
Produttore: Isabelle Madelaine, Emilie Tisné
Produzione: Francia, Germania
Genere: Azione, Drammatico
Durata: 107 minuti

Dove vedere in streaming Proxima

Una scelta incomprensibile / 31 Maggio 2021 in Proxima

Proxima è in sostanza un film sui problemi ben noti di una donna che lavora: la difficoltà di conciliare carriera e maternità e di fare scelte talvolta strazianti, con sensi di colpa che persone e circostanze sembrano sadicamente determinate a esacerbare; la necessità di dimostrare sempre qualcosa di più dei colleghi maschi, in un mondo in cui i pregiudizi nei confronti delle capacità femminili sono diventati sotterranei ma esistono ancora. L’ambientazione astronautica esalta i problemi: la separazione dalla figlia si misura in mesi, le facoltà fisiche e mentali richieste dal lavoro alimentano il pregiudizio dei superiori e dei colleghi.

Il film fa un buon lavoro nell’affrontare questi temi, anche se a volte sembra un po’ perdere di vista la sostanza drammatica a favore della problematica sociopsicologica; senonché verso la fine avviene la catastrofe. Un singolo episodio sembra confermare che carriera e maternità sono effettivamente incompatibili, che l’affetto di una madre supera qualsiasi deontologia professionale e giustifica la messa a repentaglio della propria missione e di quella dei propri colleghi (no, una doccia di iodio non basta). Una scelta degli autori che ho trovato incomprensibile, dato lo spirito che sembrava animare il resto del film.

Eva Green è come sempre regale; Matt Dillon soffre invece nei panni di un personaggio eccessivamente contraddittorio, con un’alternanza un po’ sconcertante tra battute misogine e grande capacità empatica. La piccola Zélie Boulant ruba spesso la scena ai colleghi adulti: mi sa che ne risentiremo parlare.

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???????? / 23 Dicembre 2020 in Proxima

Un’aspirante astronauta francese viene finalmente selezionata per una missione sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma è in un momento particolarmente stressante della sua vita, divisa fra la cura della figlia, la delicata diplomazia nei rapporti con l’ex marito e collega, la fatica dell’addestramento e il cameratismo maschilista dell’equipaggio a cui è assegnata.
Questo è quello che chiamo un film europeo: cast internazionale, dialoghi in molte lingue (e in questo caso anche senza soluzione di continuità, con cambi di lingue all’interno di uno stesso dialogo o persino di una stessa frase), diverse location continentali, e tematiche sulla cooperazione (il film fa da efficace propaganda all’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea).
Un film esemplare dei nostri tempi e della nostra cultura condivisa, e allo stesso tempo una finestra sul solito trattamento impari delle donne.
Suggestive le riprese esclusive del sofisticato addestramento di astronauti e cosmonauti nella Capitale della Terra, Star City, in Russia, e nella piattaforma di lancio di Baikonur in Kazakistan.
È la nostra contemporanea epica della frontiera, alla cui retorica si affianca sempre il punto di vista a altezza d’uomo e, alla buon’ora, di donna.

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