Una lunga domenica di passioni

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Una lunga domenica di passioni

Nel 1917, durante la Prima Guerra Mondiale, cinque soldati francesi, Bastoche, Ange Bassignano, Six-Sous, Benoît Notre-Dame e Manech, dopo essere stati processati dalla corte marziale e riconosciuti colpevoli di automutilazione, vengono abbandonati tra la trincea occupata dai loro connazionali e quella presidiata dai tedeschi. Nel 1920, a conflitto finito, la fidanzata di Manech, Mathilde, una ragazza affetta da zoppia causata dalla poliomielite che aveva contratto da bambina, è convinta che lui sia ancora vivo, perciò si mette a cercarlo con ostinazione. Tratto dall'omonimo libro di Sébastien Japrisot, nel 2005 Una lunga domenica di passioni ha vinto cinque Cèsar: Miglior Attrice Non Protagonista (Marion Cotillard), Miglior Promessa Maschile (Gaspard Ulliel), Miglior Fotografia (Bruno Delbonnel), Miglior Scenografia (Aline Bonetto) e Migliori Costumi (Madeline Fontaine).
schizoidman ha scritto questa trama

Titolo Originale: Un long dimanche de fiançailles
Attori principali: Audrey Tautou, Gaspard Ulliel, Dominique Pinon, Chantal Neuwirth, André Dussollier, Ticky Holgado, Marion Cotillard, Dominique Bettenfeld, Jodie Foster, Jean-Pierre Darroussin, Denis Lavant, Rufus, Jérôme Kircher, Albert Dupontel, Elina Löwensohn, Jean-Claude Dreyfus, Clovis Cornillac, Jean-Pierre Becker, Jean-Paul Rouve, Julie Depardieu, Michel Vuillermoz, Urbain Cancelier, Maud Rayer, Michel Robin, Tchéky Karyo, Philippe Duquesne, Bouli Lanners, Stéphane Butet, Christian Pereira, François Levantal, Patrick Paroux, Solène Le Pechon, Virgil Leclaire, Florence Thomassin, Thierry Gibault, Myriam Roustan, Gilles Masson, Sandrine Rigault, Michel Chalmeau, Marc Faure, Rodolphe Pauly, Xavier Maly, Till Bahlmann, Tony Gaultier, Louis-Marie Audubert, Jean-Gilles Barbier, Marc Robert, Pierre Heitz, Philippe Maymat, Eric Debrosse, Mick Gondouin, Éric Fraticelli, Philippe Beautier, Gérald Weingand, Luc Sonzogni, Xavier Berlioz, Frankie Pain, Marcel Philippot, Pascale Lievyn, Jean-Claude Lecoq, Esther Sironneau, Stéphanie Gesnel, Frédérique Bel, Alexandre Caumartin, Eric Defosse, Gaspar Claus, Jean-Philippe Bèche, Anaïs Durand, Mostra tutti

Regia: Jean-Pierre Jeunet
Sceneggiatura/Autore: Jean-Pierre Jeunet, Guillaume Laurant
Colonna sonora: Angelo Badalamenti
Fotografia: Bruno Delbonnel
Costumi: Madeline Fontaine
Produttore: Bill Gerber, Jean-Pierre Jeunet, Jean-Louis Monthieux
Produzione: Francia
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico, Thriller
Durata: 133 minuti

Dove vedere in streaming Una lunga domenica di passioni

17 Dicembre 2013 in Una lunga domenica di passioni

Con questo film direi di aver quasi completato la filmografia di Jeunet che, per me, dimostra d’essere una garanzia.
E’ il periodo della prima guerra mondiale e le trincee chiamano a rapporto tutti gli uomini : che siano padri di famiglia, giovani inconsapevoli o maturi alla sola ricerca della pace.
Per esasperazione e mancanza alcuni di loro decidono di farsi del male, di rendersi incapaci attraverso una mutilazione -con la sola speranza di tornare a casa e riabbracciare l’amata, la famiglia o anche solo l’aria esente dal conflitto.
E’ con questa premessa che si apre la vicenda fatta di ricerche e flashback in una serie di racconti ed intrecci che porteranno, dopo lungo tempo, all’attesa soluzione.
Sono rimasta davvero affascinata dalla co-partecipazione di Audrey Tautou e Marion Cotillard : due prime donne dello schermo francese e, in questo caso, due facce della stessa medaglia.

E’ molto piacevole e, personalmente, adoro la fotografia ed il montaggio nel classico stile di Jeunet.

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22 Dicembre 2012 in Una lunga domenica di passioni

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Altro film della retrospettiva su Jeunet-regista di Amélie. Il ragazzo persiste nell’essere un magniloquente esagerato visionario mezzo fulminato, affastallando quintali di materiale in un film in cui la trama è pure abbastanza scadente. Riuscisse a mettersi un po’ d’ordine nella testa farebbe tutti filmOni come Amélie (che era un filmone, ok, però ha rotto il cazzo). Mathilde è ovviamente Audrey Tatou, col suo faccino da toporagno simpatico, ragazza con una gamba sbilenca che vive con la famiglia in un faro in riva al mare francese nell’attesa che il suo fidanzato torni dalla, ormai conclusa, world war I. Ma non torna. Allora lei indaga, va qua e là, la campagna e la città, ingaggia un investigatore farlocco. Parte una lunga serie di flashback che corrono paralleli alla storia, che porteranno a capire se è ancora vivo e dove (minchia) è finito il fidanzato Manech. La rappresentazione della guerra di trincea, very WWI, è impressionante ed impressionistica assai, con pezzi di corpi mozzati, fango e soldati che si sparano nelle mani per essere rimandati lontano dal fronte.
Ma l’insieme è logorroico, e si perde in rivoli e contorsioni che sono utili appunto solo a tentare di raffazzonare insieme questa storia che boh, se, vabbè. E se si pensa boh, se, vabbè non è mai bello. Altro non ricordo.

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