Recensione su Tutti i nostri desideri

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2 Maggio 2013

A me è piaciuto, ha i toni favolistici, ma molto garbo. Innesta una tematica realistica in una trattazione estrema e poco credibile, ma che serve ad esasperare i toni di quel nucleo di resistenza umana che sono tutti i protagonisti. Mi sembra che a proposito il ruolo della madre di Claire sia lì per portare su di sé quel tocco di negativo che riequilibra un po’ i caratteri di tutti, che sono buoni, onesti e, appunto, resistenti, mentre la donna è quell’esempio di irresponsabilità affettiva, di sostegno ed economica che mai passerebbe la prova di un tribunale.
Gli incontri sono molto importanti: le persone si incontrano e si aprono alla fiducia mentre fuori c’è una guerra, ognuno con i propri mezzi aiuta ad andare avanti remando contro con piccole battaglie quasi insignificanti che hanno valore per il singolo. C’è soprattutto un tono di mutuo favore rispetto ai due protagonisti che hanno compagni votati a sopportare le tempeste delle loro decisioni, loro sì per mestiere e per carattere dighe di un mondo aggressivo e spietato. Forse è troppo inserire nelle dinamiche l’aspetto della malattia, ma in un certo senso caratterizza Claire che resiste, fa scelte diverse rispetto al protocollo medico (leggi sistema), anche se sa che tutto ciò non cambierà il mondo (infatti morirà). Quindi la speranza si stempera con il realismo, la lettura della lotta contro la logica del mercato si riflette sulla lotta contro la malattia.
Sono molto bravi gli attori

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