Recensione su Train de vie - Un treno per vivere

/ 19987.9294 voti

6 Agosto 2012

Mihaileanu fa centro per la terza volta! E, anzi, questo è forse il suo film più bello, perchè così splendidamente omogeneo nelle diverse parti, ironico e triste al contempo, accompagnato da una bella colonna sonora (di Goran Bregovic) e ben doppiato in Italiano (dialoghi di Moni Ovadia), così da non perdere il senso più profondo dell’ironia con cui il regista rumeno colpisce tutti, dai naziasti ai comuinisti, dai partigini agli ebrei, agli zingari.
Nel microcosmo del treno si espandono tutti gli stereotipi di un’epoca problematica, all’interno di una comunità di ebrei in viaggio si ripropongono tutti quei movimenti di pensiero che hanno costituito, nel bene e nel male (anzi, è più corretto dire nel male e basta), la base per quelle differenze socio-politiche che, ancora adesso, ci trasciniamo dietro.
Mihaileanu con un’ironia sottile, a tratti cinica, tratteggia da sapiente impressionista tutti questi personaggi e riporta la realtà dell’Europa in guerra all’interno di un treno. Ci riesce splendidamente, senza cali di interesse, senza perdersi in commediole insensate, riuscendo anche a trasmettere quel senso di drammaticità che, in realtà, pervade tutta la storia e che trova il suo apice alla fine.

9 commenti

  1. mat91 / 6 Agosto 2012

    Più guardo questo film e più penso che “La Vita è bella” di Benigni sia sopravvalutato

  2. henricho / 7 Agosto 2012

    Non ho visto La Vita è Bella a causa della mia scarsa simaptia per Benigni, anche se mi riprometto di vederlo prima o poi..dico solo che se La Vita è bella è migliore di questo film, allora deve essere DAVVERO imperdibile, perchè l’acume e la sensibilità di Train De Vie raggiungono livelli molto alti

  3. mat91 / 7 Agosto 2012

    A parer mio Benigni toppa, nel senso che esagera sia nella parte comica, molto caciarona ed eccessiva, sia in quella drammatica, puntando molto sul patetismo. Questo personalmente mi ha irritato molto, perchè è come se strizzasse l’occho allo spettatore per farlo ridere o piangere… Mihaileanu invece mantiene un equilibrio creando, come dici tu, un lento climax

    • drmabuse / 7 Agosto 2012

      i due film, ovviamente, non centrano niente l’uno con l’altro. Se il tema olocausto fosse un paragone per qualsiasi film trattasse di questo argomento dovremmo paragonare anche Spielberg e Losey e Polansky..etc etc
      Sicuro, Benigni e Cerami esagerano in tutto.. perché fondamentalmente costruiscono una commedia (riuscita) su di un tema drammatico. Mentre train de vie è tutt’altra cosa. è un film grottesco. surreale, kafkiano e yiddish sull’ assurdità (tragicomica) della vita, della morte e dell’esistenza in generale.

  4. henricho / 8 Agosto 2012

    Non mi trovo per nulla d’accordo. Oltre al fatto che è possibile paragonare il lavoro (per quanto diverso) di persone che studiano lo stesso tema, anche se da prospettive opposte, penso che l’utilizzo dell’ironia per vincere la drammaticità di un momento insopportabile sia un fattore comune ad entrambi i film. Che sia indotta in qualcuno (Benigni) o auto-indotta (Mihaileanu) rimane il punto di contatto dei 2 film. Logicamente i due film avranno sviluppi diversi (la dramamtizzazione in Benigni, da quel che mi pare di capire e, di certo, la stereotipizzazione in forma ironica in Mihaileanu) ma confrontarli sullo stesso piano è logico.

  5. drmabuse / 8 Agosto 2012

    benigni realizza una commedia, punto! in cui lui è il giullare e il capocomico. questa è la cifra di praticamente tutta la sua filmografia. che poi il film prenda a soggetto la mafia (Johnny stecchino), la cronaca nera (il mostro), l’olocausto (la vita è bella) o la guerra (la tigre e la neve) la forma che cerami mette a disposizione del personaggio Benigni è sempre la medesima e la cornice può mutare all’infinito senza che abbia un significato reale.
    quindi no. il paragone non ci sta perché Mihaileanu fa un film sull’olocausto e la vita, mentre benigni fa un film su benigni.

  6. henricho / 8 Agosto 2012

    questo è il tuo punto di vista.
    ammetto che devo vedere la vita è bella e non esprimo giudizi fino a che non l’ho visto ma se dovessi basarmi solo su quanto dici tu non sembra poi un film così interessante e, anzi, sembrerebbe la solita menata.
    Altre persone di cui tengo in considerazione il giudizio mi hanno parlato del film di Benigni in termini molto più profondi, ammettendo che, una volta tanto, Benigni è andato oltre i suoi registri stilistici, o meglio li ha utilizzati in toni molto più neri.

  7. drmabuse / 8 Agosto 2012

    a me ha divertito. le solite trovate, sicuro; un certo sentimentalismo d’accatto; nel complesso un film riuscito però.
    e ovviamente tutto ciò che qui scrivo è “In My Very Humble Opinion” 😉

  8. henricho / 8 Agosto 2012

    Naturalmente vale anche per me..non sono di certo un critico cinematografico 😉
    dai provini e dai teaser che ho visto sono quasi certo che in qualche maniera mi piacerà…magari meno di altri film sempre sul tema, ma l’idea di parlare con ironia di un momento storico che non lascia spazio al sorriso, se condotta con una certa sensibilità, mi sembra intelligente.
    Ecco perchè mi è piaciuto Train de Vie..cmq appena vedrò anche la vita è bella potremo continuare quest’interessante scambio di vedute!

Lascia un commento