Addio mia regina
/ 20126.423 votiFrancia, 1789. Il popolo è stanco di patire la fame, mentre la nobiltà e la corte del re Luigi XVI vive nel lusso più sfrenato. Alla vigilia della Rivoluzione, a palazzo sembra regnare la calma più assoluta. In realtà, molti nobili stanno organizzando la propria fuga. Anche la regina Maria Antonietta sta progettando di lasciare la Francia insieme al suo entourage. Fra i membri della servitù fedeli alla sovrana, c'è Sidonie Laborde, amica e compagna di letture di Maria Antonietta.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: Les Adieux à la reine
Attori principali:
Léa Seydoux
Diane Kruger
Virginie Ledoyen
Xavier Beauvois
Noémie LvovskyJulie-Marie Parmentier, Lolita Chammah, Vladimir Consigny, Dominique Reymond, Anne Benoît, Michel Robin, Yves Penay, Grégory Gadebois, Francis Leplay, Luc Palun, Mostra tutti
Regia:
Benoît Jacquot
Sceneggiatura/Autore: Gilles Taurand, Benoît Jacquot
Colonna sonora: Bruno Coulais
Costumi: Christian Gasc, Valérie Ranchoux
Produzione: Francia, Spagna
Genere: Drammatico, Storia, Romantico, Biografico
Durata: 100 minuti
Dove vedere in streaming Addio mia regina
Viste le recensioni e le candidature pensavo ad un film che avrebbe rivelato qualcosa di più agli occhi dello spettatore, ma non è stato così. Piatto, cast non omogeneo e, forse, non tutti gli attori erano adatti al ruolo. Storia poco originale.
Il mio amore per i costume drama si arricchisce e trova un nuovo tassello; dopo la riuscita stravaganza Coppoliana, il film del francese Benoit Jacquot ritorna su binari più classici, ma non per questo meno belli. Basato su un romanzo che riscrive la storia della regina di Francia, ipotizzando un amore lesbico celato e accennato, il film segue le vicende dei giorni critici della presa della Bastiglia, quando la realtà di tutti, dalla regina ( Diane Kruger), all’amica e amata Duchessa di Polignac ( Virginie Ledoyen) fino alla lettrice di fiducia ( Lea Seydoux) viene sconvolta. Il flusso delle cose muta direzione e per prima Marie Antoinette si dimostra riluttante e capricciosa ad accettarlo; ma non è lei il punto focale del film, bensì la lettrice, esempio di devozione assoluta e vittima della sua cieca lealtà.
Con una regia intimista che segue passo dopo passo le corse, gli affanni e sospiri di una brava Lèa Seydoux e con zoomate su visi che non si accendono quasi mai, il film scorre via aggraziato e bello. Splendidi costumi e splendidi scenari, fotografati molto dolcemente, contornano una storia atipica per il contesto eppure mai stonata, mai eccessiva e dal finale amaro e poetico.
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