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The departed – Il bene e il male

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The Departed VS Infernal Affairs / 16 Maggio 2018 in The departed – Il bene e il male

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Una delle più grandi delusioni che mi ha dato Scorsese nella vita, oltre a Kundun, è stato scoprire che The Departed era un remake.
Perchè diciamolo, un remake nella maggior parte dei casi per un amante del cinema, non promette niente di buono, è quasi sempre un rifare il già fatto senza che sia necessario.
Per questo, dopo che avevo visto decine di volte The Departed, amandolo a ogni singola visione (e ammetto anche che non avevo capito molto la trama durante la prima o seconda o terza visione) ho scoperchiato anche l’originale. Ed è stato un po’ un gioco a trovare le differenze. Tuttavia credo che realizzare un remake in questo modo sia molto intelligente, perchè prende una storia intrisa di cultura orientale, ma tuttavia universale, e la applica alla realtà sociale americana, e alla mentalità occidentale, ovviamente.

La trama è la stessa: poliziotto buono infiltrato tra i cattivi, e poliziotto cattivo infitrato tra i buoni, unica traccia orientale rimasta nel film di Scorsese, come non pensare allo Yin e Yang, e al male e bene che si mescolano?
Infernal Affairs è meno dinamico, meno coinvolgente, anche se tuttavia originale, è più difficile da seguire ed è privo dell’ironia, e della bravura registica di Scorsese.
The Departed dal canto suo è indelicato, è più americano, e si concede qualche clichè tutto sommato evitabile, ma non clamoroso.
Sono film gemelli e compllementari, speculari.
The Departed è più lungo, ha più personaggi, più sottotrame, e accoglie in sè anche parte del secondo film, Infernal Affairs II. Non ha una filosofia spicciola.
Molte scene di Infernal Affairs, vengono riprese con intelligenza, le morti sono private di musica e pathos, sono fulmini a ciel sereno, come è giusto che sia nella poetica di Scorsese.
The Departed nell’insieme risulta migliore, forse, perchè nel ritmo non scade mai. Le differenze grosse sono nei personaggi e nelle interpretazioni degli attori.

In The Departed il poliziotto buono, Leo di Caprio, ha dietro di sè un interpretazione incredibile di Tony Leung. Il primo è paranoico, psicolabile, mentre l’originale si basa su un’interpretazione più trattenuta, sottile, che lasciano intravedere il logoramento interiore, la perdita della concezione della propria moralità affidata a un segreto inconfessabile. Dove DiCaprio è furioso, irruento, Tony Leung invece è risucchiato dalla spirale del male, che chiude per sempre la sua possibilità di salvezza dopo la morte dell’unica persona a conoscenza della sua identità.

Ma forse la differenza più grande sta nel personaggio del poliziotto cattivo. Da una parte Matt Damon e dall’altra Andy Lau.
Dove Sullivan è un pezzo di fango, che pensa solo a sè stesso e che si tira fuori dai giri di Costello solo quando ha il dubbio di poter essere tradito. Mentre Andy Lau invece ha dei dubbi, ha delle incertezze, e tradisce Sam( costello) dopo la morte di Wong (quinan), dove c’è rammarico, pentimento. Andy Lau fa una scelta, cerca di fare una scelta, anche se la spirale del male tornerà a cercarlo, e allora dovrà fare una scelta. Questo personaggio in Infernal Affaris ci ispira empatia, perchè cerca di rimediare, cerca di evitare il peggior grado dell’inferno. Matt Damon invece è solo un arrivista egoista, giusto per il film, ma in questo superficiale. E infatti muore, mentre Andy Lau sopravvive, simbolo forse di una visione più pessimistica della vita, dove non c’è giustizia. Ma forse è perchè ha già pagato, sparando quell’ultima volta in ascensore, messo all’angolo dal male, e prigioniero della sua coscienza. La morte finale del personaggio in the Departed è anch’essa negativa, hai preso il male, ma a che prezzo? Non ci sono vincitori.

Infine Costello\Sam che nelle due differenti versioni, rappresenta il male incarnato con gran stile, il boss, il motore immobile che smuove la trama. Ognuno dei due è il prodotto del suo ambiente, checchè se ne dica. Uno è un membro di una triade a Hong Kong, l’altro è un classico mafioso con delirio di onnipotenza e una certa dose di follia e perversione. Anche se Jack Nicholson in questo è stato superiore, perché imprevedibile, monumentale. L’unico tra i tre protagonisti a dare un’interpretazione di gran lunga migliore dell’originale.

The Departed è costellato anche di personaggi secondari molto efficaci, come Quinan (Wong nell’originale) Dignam, quello interpretato da Alec Baldwin e molti altri, ogni ruolo minore era curato nel dettaglio.

Ultimo punto, i personaggi femminili. Nell’originale i personaggi femminili sono positivi, sono tutti buoni e rappresentano un bene che i protagonisti si sono negati. C’è l’ex ragazza di Ian (Costigan), la psicologa, che diventa la custode del suo segreto, e che non avrà una relazione col protagonista, ma ha con lui un rapporto molto profondo, infine Mary, la moglie di Andy Lau( Sullivan) polo positivo della sua vita, che perderà smascherato.. E c’è anche l’ex compagna di Sam, Caroline Lau, se contiamo il secondo film, seppur al servizio del male, è fedele e intelligente, è un valido sostegno.
In The Departed invece abbiamo la psicologa sexy che tradisce l’uno con l’altro. Un clichè un po’ americano, che i due debbano per forza avere una donna in comune, che il caso vuole che sia odiosa, dividendo in due i personaggi la trama sarebbe filata liscia comunque. Poi c’è anche la donna di Costello (Gwen mi pare), stereotipata ma efficace per delineare il malavitoso con il loro rapporto leggermente malato. Ma entrambi personaggi che potevano essere qualcosa di più.

Insomma è un casino pazzesco, ma credo che Scorsese abbia fatto un grande lavoro su un film già grande, perché inserisce la differenza tra il male e bene, aggiugiendo il tema della corruzione e della paternità e tanto altro. E lo fa creando un film magnetico e affascinante.
Ripeto Infernal Affairs è un frutto di un’altra cultura, e sono riusciti, seppur con qualche riserva, ad adattarlo a quella americana, dove avevamo lasciato Scrosese, a bordo di un Taxi e tra i Bravi ragazzi, nel suo mondo frenetico e sporco costellato di antieroi. Un Remake d’eccezione, necessario e intelligente.

Ultima nota, nell’originale l’incontro tra Costello e Sullivan è in un cinema normale, ma trattandosi di Scorsese, nella sua versione doveva essere un cinema porno, ovvio.

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10 Agosto 2017 in The departed – Il bene e il male

Che spettacolo la citazione a “Il cattivo tenente” di Abel Ferrara (il personaggio di Sullivan mi ha ricordato in molti aspetti il buon Tenente di Harvey Keitel)! Inoltre, quando Di Caprio scopre che Costello è un informatore del FBI, si intravede sulla televisione “Mean Streets”.

Nove e mezzo / 7 Febbraio 2017 in The departed – Il bene e il male

Questo è uno dei film incollati..cerco di essere più chiaro: ti mantengono incollati davanti allo schermo per vedere cosa capita minuto per minuto. Il mezzo voto strappato è dovuto solo alla sceneggiatura non originale, ma per il resto una regia stupenda, recitato benissimo da Di Caprio, Damon e il solito Nicholson. Vidi tempo fa il film e non mi piacque. (non so, magari ero molto giovane per un film del genere 🙂 ) Rivisto dopo e rivalutato. Merita in pieno gli oscar vinti e diciamo che merita il podio nelle tantissime opere di Scorsese.

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Scorsese eterno / 22 Dicembre 2015 in The departed – Il bene e il male

quei bravi ragazzi, Casinò .. e The departed.. grande intreccio di spionaggio con la caccia al mafioso Frank Costello. Male e bene, nella guerra più antica del mondo, non sanno qui come schierarsi e coabitare

IL 3° CAPOLAVORO DI SCORSESE / 6 Settembre 2015 in The departed – Il bene e il male

Forse perchè non ho visto Taxi Driver,ma per me i tre capolavori di Martin sono QUEI BRAVI RAGAZZI-CASINO’-THE DEPARTED & poi non scordiamoci di THE WOLF OF WALL STREET !!!

I have become confortably numb / 7 Giugno 2015 in The departed – Il bene e il male

scorsese è sempre scorsese;
Jack Nicholson è sempre JackNicholson
Leonardo di Caprio oltre ad essere credibile nella sua parte, qui, è veramente troppo bello
A perte gli scherzi, bel film intenso entusiasmante imprevedibile e non banale.
Scorsese ci mostra come sia labile la differenza tra il bene e il male e di come il tutto cambia da come percepiamo le cose (cosa che già ci aveva fatto notare su Taxi driver ). Il confine tra le due parti è labile e la domanda che ti viene mostrata è cosa è lecito fare per il “bene”? E infondo questo bene esiste o è solo una percezione personale?
il ritmo veloce e incalzante (cosa anomala per scorsese) ci da l’idea di essere anche noi dentro la storia, e che anche noi come i protagonisti stiamo vivendo , correndo le stesse emozioni. Il montaggio è a scatti, come tante fotografie di situazioni , tutto per rendere la freneticità dei personaggi. Poi che colonna sonora! partendo da I’m shipping up to boston, passando per gli stones per arrivare a confortabile numb dei Pink floyd!
L’unica pecca di questo film è la psicologa, personaggio noioso, antipatico,una donna secondo una visione misogena. Poteva evitarlo o caratterizzarlo in maniera differente. Ma del resto “nessuno è perfetto”

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Sarebbe un 6 e mezzo / 20 Agosto 2014 in The departed – Il bene e il male

Film con cast stellare che regge il film che si dilunga anche troppo per essere un ganster-movie. Un difetto che ho trovato in Scorsese è di fare film eccessivamente lunghi, anche se si apprezza la maestria indubbia con cui li dirige. Forse anche troppo compiaciuta, per questo a volte annoia un po’, perdendo di mordente.

14 Marzo 2014 in The departed – Il bene e il male

Che Scorsese abbia vinto l’Oscar con The departed (o solo con The departed), è sintomatico di quanto poco questi pur conclamati premi possano dire della vita artistica di un regista (e di un uomo di cinema in generale).
Il film è sicuramente bello, accattivante, veloce (forse troppo), ma non convince al 100%. Forse perché si risolve in una sorta di thriller poliziesco fine a se stesso (lo vedo un pò meno gangster movie, pensando ai classici), che delude le attese di un pur fuorviante sottotitolo italiano e di un inizio che, nonostante il casino dominante nella prima mezz’ora, lasciava intravedere qualcosa di più di un finale caotico (nel doppio senso, stilistico e ontologicamente contenutistico).
Un finale arrembante e ruffiano, nel doppio senso del voler sistemare le cose e della chiusura ad effetto che genera quell’impatto emotivo che tanto piace al pubblico.
Costigan è il buono nonostante l’ambiente in cui è cresciuto. Sullivan è il secchione cattivo, a causa di un apparentemente isolato episodio della sua infanzia (o anche qui Scorsese è stato precipitoso, che dite?).
Insieme danno vita a un’intrigata storia di vicendevoli infiltrazioni, a tratti un tantino inverosimile.
La sceneggiatura fila, ma ha parecchie crepe, alcune dovute proprio alla velocità con cui si cerca di liquidare le cose, a vantaggio di una rapidità cinematografica che non sempre aiuta la trama.
Scorsese, comunque, tiene bene in piedi il teatrino, senza alcuna sbavatura nella regia.
Un cast d’eccezione ha contribuito al successo della pellicola: davvero ottimo Nicholson, che invecchiando migliora, come un buon Barolo, discreto Matt Damon e non male, per una volta, DiCaprio, che quando trova un ruolo adatto a lui (non ce ne sono molti per il vero) tiene bene la scena.
E poi due personaggi francamente inutili: una nell’economia dell’intreccio (la psicanalista contesa sentimentalmente dai due protagonisti, di cui francamente non si sarebbe sentita la mancanza); e uno per l’assillo di fare il duro a tutti i costi (ancorché solo dialetticamente): un Wahlberg discreto ma a cui si fanno pronunciare battute che lasciano perplessi.
Solita grande colonna sonora scorsesiana.
Stupende le location in una Boston fotografata anonimamente ma con lo stile che la contraddistingue tra la selva di metropoli americane.
L’unica certezza ce la dà profeticamente il titolo originale: muoiono tutti.

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7 / 25 Aprile 2013 in The departed – Il bene e il male

Gran film!!! Ottima l’interpretazione di tutti i grandi: Leonardo DiCaprio, Jack Nicholson, Mark Wahlberg, Matt Damon… anche se Nicholson, come sempre, è quello che più si distingue!!! Grande regia… Martin Scorsese fa centro anche con questo film!

Intreccio / 26 Marzo 2013 in The departed – Il bene e il male

fra un poliziotto infiltrato nella banda di Costello ed un poliziotto informatore di Costello. Scorzese dirige con maestria gli intrecci fra chi sta dalla parte della giustizia e chi della malavita riempendo il fil di colpi di scena fino all’ultimo secondo. Il film è reso ancora più piacevole da un accompagnamento musicale niente male.

Talpa buona, talpa cattiva / 16 Novembre 2012 in The departed – Il bene e il male

Una storia di infiltrati che va stratificandosi, e ad ogni strato lo spettatore prende una posizione diversa sullo stesso personaggio: “E’ dei buoni? O è dei cattivi?”. Fino ad un finale ricco di colpi di scena (e colpi di revolver).
Il cinema contemporaneo, lo sappiamo, ha ormai da tempo abdicato alla netta e disneyana divisione tra hero e villain, e nell’ampio registro di queste sfumature si inserisce come un meccanismo ad orologeria questa suprema opera di Scorsese. Una perfetta combinazione di azione ed intreccio, la trama fila dritta come un treno e l’adrenalina è costantemente a mille. La tracklist dei commenti musicali, ma in generale tutto il gioco dei suoni è una goduria; il montaggio è davvero da Oscar, ogni tessera del mosaico è un colpo di genio.
Jack Nicholson e Di Caprio spaccano di brutto. Grande, grande, grande Scorsese.

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Io me lo voglio sposare, Jack Nicholson. / 26 Agosto 2012 in The departed – Il bene e il male

Trama: Di Caprio è un grande attore. Matt Damon no.
Fine.

22 Giugno 2011 in The departed – Il bene e il male

Giudizio sostanzialmente positivo ma forse mi aspettavo qualcosa in più (devo ancora vedere l’originale x poter fare i paragoni).
In effetti la storia inizia lentamente presentando i due personaggi: Sullivan lo seguiamo dall’infanzia all’Accademia mentre del passato di Costigan sentiamo solo voci.
Ma la figura principale che tira le fila degli altri due protagonisti è Frankie Costello (irlandese) interpretato da un bravo Jack Nicholson anche se qualche volta eccede un pò nella sua interpretazione.
Da metà film in avanti il ritmo accelera e le due “spie” tendono a scoprirsi sempre di + x potere compiacere il loro Boss e trovare la loro controparte.
I due protagonisti, Sullivan (Matt Damon) e Costigan (Leonardo Di Caprio) sono bravissimi; mi lascia un pò perplesso invece il personaggio della psichiatra interpretata da Vera Farmiga.
Il film non è il solito film di gangster proprio x la particolarità che si sofferma sulle “Spie” e quindi approfondisce soprattutto il lato umano, se così si vuole chiamare, dei personaggi.
Bravo anche il capo della Polizia interpretato da Martin Sheen; forse un pò troppo bastardo il suo tirapiedi Mark Wahlberg.

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3 Febbraio 2011 in The departed – Il bene e il male

Una mezza delusione (per me).
Scorsese col fiato mozzo, ricicla perfino un brano degli Stones utilizzato già in Mean Streets (per la cronaca, si tratta di Gimme shelter).
Tra l’altro, era davvero necessario che Nicholson mangiasse una mosca?

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