ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama
E il finale? Dov’è?!
Attenzione, qui non critico il finale di per sé, il fatto che si lasci spazio all’immaginazione con un finale aperto in cui ogni cosa può accadere, e di qualsiasi genere, dato che ci sono diversi spunti in tutto il film (prendere a esempio: la mamma-pazza nel ristorantino che incolpa Melanie di essere la causa di tutto, e che ricorda un po’ la storia dell’umanità dalle origini, in cui si andava sempre a cercare la causa di fenomeni naturali (e non) negli scettici, nei diversi, nei deboli o in quelli controcorrente; o il pescatore-‘mbriacone che annunciava la fine del mondo…).
Qui vado a criticare l’assenza di un finale. Escono di casa, corrono in macchina per fuggire (gli uccelli sono in tutto il mondo e -beati loro- hanno le ali per raggiungerci) e poi? Titoli di coda. Non si capisce neanche che si è arrivati alla fine del film e si aspetta qualcosa come a dire “no, un altro minuto, magari c’è ancora speranza che qualcosa accada!”. Se lo spettatore fosse stato in qualche modo preparato ad un finale aperto e in sospeso allora sarebbe stato plausibile, ma non è accettabile che per un intero film l’unica domanda che aleggia nell’aria sia “perché è successo tutto questo?” e neanche arrivi una risposta. Ok, non volete dare una risposta precisa, ma fate capire allo spettatore cosa può accadere.
Mi rendo conto che questo possa sembrare uno sproloquio di uno spettatore poco soddisfatto che non capisce o forse non accetta il finale aperto, ma probabilmente non riesco neanche a spiegare come mai mi sia sembrato in maniera tanto evidente un “non-finale”. E’ come se mancasse qualcosa, e con l’assenza di questo “qualcosa” e il non aver dato una causa anche minimamente possibile al fenomeno dell’attacco degli uccelli ha reso il film, almeno per me, privo di senso.
A questo punto l’unica domanda che mi sorge spontanea (ho abbandonato la causa uccelli) è: perché questo film? Cosa voleva trasmettere?
Inquietudine? Senso di instabilità? Angoscia? Voleva forse farci porre delle domande?
Niente di tutto questo è avvenuto, e i due protagonisti, ed in generale la recitazione di un po’ tutti gli attori (eccezion fatta per la bimba) non hanno certo contribuito a migliorare il mio giudizio.
Melanie era totalmente impassibile: le si presenta un tipo mezzo morto davanti quando è chiusa al riparo in una cabina, e l’unica cosa che riesce a fare è distogliere impassibilmente lo sguardo; sente dei rumori sospetti, entra in una camera evidentemente piena di uccelli, e non si sa come non ne riesce più a uscire, e dopo aver vissuto mille avventure di fuga e salvataggio da uccelli in maniera totalmente distaccata, rimane scioccata da questo avvenimento tanto da girare con sguardo vitreo e bocca semi aperta, risvegliando nello spettatore una gran voglia di svegliarla a suon di schiaffi.
E il bel giovinetto salva-tutti? L’unica cosa che gli ho visto fare è stata prendere le persone stile tenaglia a mo’ di soprammobile e spostarle da una parte all’altra senza un vero motivo, o senso (ho riso parecchio quando ha afferrato la sorellina prendendola in braccio come un’infante per poi rimetterla in piedi dieci centimetri più in là… no, ma, scherziamo?)
In sostanza?
Credo che le persone vedano i capolavori dove decidono che debbano essere.
Leggi tutto