Recensione su Gli uccelli

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Gli Uccelli / 2 Giugno 2020 in Gli uccelli

“Gli uccelli” è forse l’ultimo grande successo di Alfred Hitchcock. Il film è un horror pieno di tensione: nei primi 45 minuti non succede praticamente nulla, e la tensione nello spettatore aumenta. Nella successiva ora e un quarto Hitchcock preme sull’acceleratore: una delle grandissime capacità del regista inglese secondo me è quella di premere costantemente sull’acceleratore senza mai sbagliare una curva(quando si ha una regia così piena di pathos il rischio di uscire dai margini è altissimo: ma il buon Alfred non esce mai dai margini). Il finale aperto rimane un piccolo colpo di genio, che evita al regista la difficoltà di dover immaginare il finale di quest’opera e caricando ancora più di pathos la pellicola stessa.
Le interpretazioni su “Cosa voglia rappresentare l’attacco degli uccelli?” sono molteplici. Provo a proporne una: gli uccelli potrebbero rappresentare l’io distrutto della madre, confuso tra l’odio e l’amore verso la nuova arrivata. In questo film in effetti la distruzione viene evocata in tutti i modi, con molteplici inquadrature di oggetti sul punto di rompersi (la cabina telefonica, la porta di legno ecc.).
Film da vedere e rivedere e che lascia molte più domande che risposte(il che, per una qualsiasi opera d’arte, è ottimo).

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