16 Agosto 2012
Da una novella di Daphne Du Maurier, Hitchcock trae un capolavoro della suspence.
La maestria del regista lascia senza parole: fantastiche le scene degli assalti (memorabile quella in cui Miss Daniels si rifugia in una cabina e assiste alla devastazione) e in generale la suspence che Hitchcock riesce a ricreare (i corvi che si posano poco alla volta fuori della scuola; le splendide inquadrature dei volti dal basso verso l’alto; le porte che si aprono lentamente; gli uccelli apparentemente calmi ma sempre in agguato nel finale).
Uno stile che farà scuola, diventando pressochè indispensabile nel genere horror/suspence.
Superlativa la scenografia finale dell’allontanamento da casa: un’inquadratura stupenda di un cielo tetro e nuvoloso, da cui filtra un pò di luce, con migliaia di uccelli posati per terra e sopra la casa dei Brenner; mentre questi si allontanano, il lunghissimo campo rimane fermo.
Per quanto riguarda il significato, il film e i suoi interrogativi (perchè l’aggressività improvvisa degli uccelli?) si prestano a diverse interpretazioni che vengono però lasciate allo spettatore (Hitchcock dà solo alcuni spunti di riflessione come ad esempio nella scena in cui un ubriaco cita la Bibbia e annuncia l’Apocalisse).
La scena in cui Melania sale le scale dopo aver sentito un rumore mi ha messo un’angoscia insostenibile, capolavoro, davvero.
Capolavoro sì, @cristina, e non vedo l’ora di leggere il libro di Daphne Du Maurier…