Recensione su The Bay

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Isopoda / 26 Marzo 2013 in The Bay

“Ho sempre sognato una vita libera, senza costrizioni. Eravamo rispettati un tempo, eravamo liberi e non parassitavamo nessuno. Il nostro dio non lo permetteva, era un tabù condiviso da tutti. Eravamo spazzini, utili a tutti e avevamo un rigido codice morale. Ricordo ancora di quando ero un embrioncino informe nella tasca ventrale di mia madre, di come ci contorcevamo, io e i miei mille fratelli, in quello spazio angusto, di come ci scambiavamo informazioni vitali con le nostre antenne. Si parlava di tutto, si rideva, ci si divertiva. Io avrei voluto conoscere l’oceano, avrei voluto vedere la grande barriera. Era il mio sogno. Ma i sogni, si sa, svaniscono in fretta. Un brutto giorno tutto è cambiato. È arrivata la puzza, la grande puzza. Tutto sapeva di me**a. E anche noi siamo cambiati. In fretta. Perché ci si deve adattare, non ne puoi fare a meno. Adesso parassito un pesce, lo divoro pian piano. È, oltretutto, uno stupido; non abbiamo niente da condividere, niente di cui parlare. E mi fa anche schifo il suo sangue. Che vita grama! Se almeno non ci fosse questa puzza!”
Sicuramente nulla di originale, tutto già visto, però è ugualmente un film godibilissimo, ben girato, che ti tiene incollato alla poltrona per 90 minuti. Senza stancare, senza annoiare. Levinson è sicuramente un mestierante di qualità.
qui la “colonna sonora”.

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