Recensione su Taxidermia

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Evviva gli eccessi / 5 Marzo 2011 in Taxidermia

Film grottesco, eccessivo, spesso rivoltante. In quattro episodi, collegati tra loro, il regista ricostruisce la storia di una famiglia “particolare”. Protagonisti: un campione nazionale di abbuffate (episodio da non vedere durante i pasti), dei gatti obesi e feroci, un tassidermista geniale che realizza l’opera della sua vita.

5 commenti

  1. yorick / 1 Aprile 2013

    Rincuorante, volevo vederlo stasera e mo m’hai convinto!

  2. yorick / 1 Aprile 2013

    Spassoso, però il tuo voto è una truffa >.<

    😛

  3. lithops / 1 Aprile 2013

    Ma no, perché? 🙂 È un grande, grandissimo film. L’esagerazione, il grottesco, la voglia di stupire non è fine a se stessa, ma funzionale alle storie narrate. È un po’ il “Tamburo di latta” ungherese. Il disfacimento generazionale è sempre più dirompente, catastrofico. Mette paura.

    • yorick / 1 Aprile 2013

      Uhm, a me ha lasciato un po’ con la bocca asciutta. Tu hai il palato più sofisticato del mio, ma parecchie cose le ho trovate strane-per-essere-strane, e, boh, non c’ho trovato altro che grottesco, grottesco, grottesco. Che a quanto pare è un suo punto di forza, ma dopo quaranta minuti mi ha annoiato un poco.

      • lithops / 1 Aprile 2013

        De gustibus…, ovviamente. Non sei il solo, comunque, a cui questo film non è piaciuto. Ho letto da qualche parte che è stato fischiato lungamente a Cannes. E tanti hanno abbandonato la sala dopo pochi minuti.
        Io l’ho visto tre anni fa, ma lo ricordo come se l’avessi visto ieri. Per me questo significa molto, moltissimo. Anche se ho una ottima memoria, i film inutili li dimentico dopo una settimana scarsa.

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