Recensione su Rogue One: A Star Wars Story

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Alla faccia dello spin-off / 29 Dicembre 2016 in Rogue One: A Star Wars Story

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…
Resta soltanto la storica, favoleggiante epigrafe ad accomunare l’inizio di Rogue One a quello dei sette episodi finora costituenti la saga di Star Wars.
Manca la leggendaria scritta scorrevole e la pomposa introduzione sonora di John Williams e già sembra che buona parte del solito fascino si sia perso soltanto per questo motivo.
Rogue One ci mette un bel po’ ad ingranare.
La storia è inizialmente abbastanza confusa, a causa dell’assenza di stabili punti di riferimento e nonostante i palesi tentativi di semplificare la sceneggiatura.
Ci vuole almeno una mezz’ora prima di immergersi appieno dentro la storia di Galen e Jyn Erso, padre e figlia protagonisti di questo spin-off.
Ma superata quella mezz’ora si aprono scenari di assoluto entusiasmo.
Il film è infatti un progressivo crescendo, un climax come forse mai si era avuto nella storia della saga (forse soltanto con l’episodio III, che tuttavia ha un andamento più lineare).
Fortemente collegato a Una nuova speranza, di cui costituisce l’immediato prequel, Rogue One è nel complesso un film decisamente riuscito, che costringe a rivedere (al ribasso) i giudizi sull’episodio VII, superato di gran lunga nonostante quest’ultimo sia stato diretto da un big come J.J. Abrams.
Il meno celebre Gareth Edwards se la cava alla grande, merito anche di una C.G.I. che oltre a regalarci le solite scene di azione e battaglia galattica, riporta in vita due personaggi chiave come il Grand Moff Tarkin e la giovane Principessa Leila della compianta Carrie Fisher (vedere il film proprio nel giorno successivo alla sua scomparsa ha pesato notevolmente sull’effetto emotivo del finale).
Il risultato è davvero impressionante, soprattutto per il Tarkin di Peter Cushing, le cui sembianze sono pressoché perfette.
Il finale è un vero e proprio tuffo al cuore per i fan della saga, che si ritrovano catapultati nelle ambientazioni del film del ’77, ricostruite alla perfezione nella scena che collega Rogue One con l’incipit di Una nuova speranza.
Una grandissima operazione della Lucasfilm per un film che doveva passare in sordina (almeno se confrontato con il battage dell’anno scorso per The Force Awakens) e invece si è rivelato un autentico gioiellino.
Alla faccia dello spin-off.

2 commenti

  1. paolodelventosoest / 29 Dicembre 2016

    Cavolo me ne parlano tutti benissimo, devo correre al cinema!

  2. hartman / 29 Dicembre 2016

    beh io da fan della saga (che costituisce il mio personale guilty pleasure) non sono molto neutrale, ma il film è oggettivamente ben fatto, se si eccettua la prima mezz’ora un pò difficoltosa… corri a vederlo @paolodelventosoest !

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