Recensione su Sinister

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meno meno / 18 Settembre 2016 in Sinister

il preset è davvero, davvero ben fatto: nessuna musica se non pochi inquietanti rumori indefinibili; nessun titolo di testa a rallentare l’azione se non un semplice “sinister” vergato a margine dello schermo; il breve, silenzioso piano sequenza iniziale e lo scambio di battute tra lo sceriffo e lo scrittore (ad anticipare una serie ben piazzata di dico e non dico, qualche accenno velatissimo ai cazzi passati e presenti dei protagonisti senza mai cadere nell’orrido spiegone) penso siano scelte azzeccate in grado di aiutare lo spettatore più smaliziato a sentirsi intrigato da una storia che, per quanto riguarda la trama, non gode poi di particolare originalità; per tacere della più che buona, angosciante ripresa degli impiccati che, nella bellissima mancanza di qualsiasi risoluzione data dal super8 riesce davvero a mostrarsi inquietante e a dare dei punti al tanto decantato 3D in quanto a capacità orrorifiche. ethan hawke nei panni dello scrittore non è male, anzi dimostra di riuscire a reggere bene la quasi totalità del film sulle sue spalle. purtroppo, però, manca il coraggio di tenere fino alla fine delle scelte insolite ma che potevano fare la differenza tra il solito film horror e qualcosa da ricordare e consigliare negli anni. ecco dunque le mascherate dell’assassino supernaturale che, nella loro banalità, non si discostano di una virgola dai mostri degli ultimi decenni; ecco la pioggia di sangue finale nella quale, sorpresa! sorpresa!, è coinvolta la solita bambina posseduta; ecco i soliti botti e apparizioni di un attimo alle spalle del protagonista che, nonostante gli insegnamenti di decenni di horror, CAZZO: continua a girare per casa al buio. peccato davvero: mi è dato pensare che questa continua ansia di mostrare, laddove sembra sia stato chiarito sia molto più snervante e pauroso il non vedere, denoti una totale mancanza di fiducia nelle capacità immaginifiche dello spettatore.

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