Recensione su Rabbits

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Trash finto-intelletuale / 2 Maggio 2020 in Rabbits

Rabbits è la serie tv ideata da David Lynch che si estende su sette cortometraggi della durata di circa 6 minuti ciascuno.

L’atmosfera è grottesca e non la considererei per nulla affatto horror o noir come alcuni la definiscono. Piuttosto dark-parodistica.
Tre conigli: Jack, Jane e Suzie si trovano in una stanza scarna, squallida e tetra a scambiarsi lunghi silenzi, sguardi, frasi di circostanza ed altre più insolite e criptiche con delle risate di sottofondo inappropriate, come a voler prendere in giro le sit-com americane con le risate registrate e a comando. Tutte queste frasi e situazioni hanno un comune denominatore: sono frasi sconnesse e prive di logica.

La situazione crea inevitabilmente inquietudine allo spettatore che la guarda, ma non è un merito da conferire a David Lynch. Non è difficile dopotutto. Creare una situazione grottesca, incomprensibile e priva di logica è abbastanza semplice. Se aggiungi dei con dei conigli antropomorfi in uno scenario cupo e tetro allora è normale che si crei uno stato ansiogeno e di inquietudine nello spettatore.

Inutile cercare di trovarci un significato, un senso filosofico o psicologico che molti fan e critici vogliono scovare con teorie filosofico-esistenziali e con le solite frasi ripetute ad oltranza, perché non c’è nulla. Sono solo frasi buttate là per confondere lo spettatore e farlo sentire a disagio perché incapace di comprendere la situazione. Questo disagio si trasforma in un senso di stupidità che lo spettatore prova e di conseguenza l’idea che Lynch sia un genio troppo difficile da arrivare a comprendere in quanto noi individui mentalmente inferiori. Rabbits è l’ennesimo prodotto spazzatura ben confezionato dal genio di Lynch. Genio perché è capace di vendere spazzatura come fosse arte, mentre i filo pseudo-intelletuali sono pronti ad abboccare all’amo.

D’altronde quando si parla di Lynch bisogna tenere a mente tre cose:
– Lynch è un brand cinematografico-intelletuale-artistico da poter sfoggiare per brillare di luce riflessa;
– La gente, soprattutto i finto-intellettuali che devono distinguersi a tutti i costi per esigenze di tipo narcisistico, amano ciò che non capiscono e questo Lynch lo ha ben compreso;
– Non è importante ciò che si fa, ma chi lo fa

Voto: 2, solo perché l’idea di fondo di una sitcom dark-grottesca è carina, ma è sfumata dopo i primi 10 minuti di discorsi scriteriati

1 commento

  1. elerigby / 5 Febbraio 2021

    curioso come ci si arrabbi (a ragione) con quelli che “se non vi piace X
    allora non capite nulla di cinema” per poi sfoderare frasi come “se vi
    piace X siete (automaticamente) dei finti-intelleTTuali”. ma vi rode?

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