Recensione su Pollo alle prugne

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12 Settembre 2012

A sentire il titolo non se lo filerebbe nessuno e invece questo è uno di quei rari gioiellini che tendono a confondersi nel caos dei film più commerciali e rischiano di non essere mai visti. E devo ringraziare un amico che me lo ha suggerito perchè questa fiaba persiana moderna sul tema dell’amore irrisolto e del logorante scorrere del tempo è davvero incantevole.
Grazie alla splendida e intensa recitazione di Amalric (il suo personaggio muta ai nostri occhi nelle due parti in cui è divisa la storia) ed al senso artistico dei registi e del direttore della fotografia, la storia (che ha un narratore molto originale) assume una dimensione quasi fiabesca. E’ un dramma ma punteggiato di ironia colorata e, a tratti, spietata. E’ una storia d’amore, d’amore perduto o mai veramente confessato ma è anche un racconto sul tempo che rallenta in un caso e accelera nell’altro.
La scenografia si adatta alla perfezione alla dimensione del racconto e anche gli effetti sonori sono molto curati.
Questo è un racconto all’agro-dolce perfettamente equilibrato ma di grande impatto.

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