Recensione su Nostalgia

/ 20227.159 voti

Fatale nostalgia / 20 Dicembre 2022 in Nostalgia

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Nostalgia di Mario Martone è un film dolente e doloroso, addirittura feroce, nel finale.

Ancora una volta, Favino è totemico, riempie completamente lo schermo con il fisico e i silenzi, ormai gli basta davvero poco, per consegnare al personaggio di turno una intera biografia, perfettamente leggibile nei suoi gesti e nei suoi occhi.

Il film -voglio credere che ciò accada volutamente- lascia un dubbio sulla natura della relazione tra Felice (Favino) e Oreste (Tommaso Ragno): non riesco a credere che la rabbia covata dal secondo sia dovuta solo all’amicizia “tradita” o al timore di essere denunciato. Penso che Oreste fosse innamorato di Felice (non so se ricambiato) ed è come se la defezione di Felice gli avesse spezzato il cuore, definitivamente, acuendo la sua propensione al crimine e all’autodistruzione.
Certo è che, in uno dei flashback di Felice, parlando di Oreste, la madre dice al protagonista: “Non sei come lui” e credo che si riferisse non solo alle sue inclinazioni criminali, ma anche a quelle sessuali.
Se così fosse, trovo ancora più devastante il finale: una (insensata) vendetta passionale, coltivata per anni, pienamente melodrammatica, una “sceneggiata” senza parti cantate, ecco, con tanto di “isso” (il protagonista “positivo”) e “‘o malamente” (l’antagonista cattivo).

Ancora una volta, Martone racconta con grande padronanza della materia una Napoli diversa, in questo senso esotica, lontana dal folklore eppure pittoresca, che invita anche (forse, soprattutto) lo spettatore extranapoletano a provare (come ha scritto qualcun altro, altrove) quel tipo di fatale nostalgia (appunto) che si sperimenta per ciò che non si vivrà mai.

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