Recensione su La Strada

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La strada / 24 Maggio 2020 in La Strada

“La strada” è il secondo degli immensi capolavori di Federico Fellini. Il film si configura come un “road movie”, ma ovviamente segue i binari dell’immaginazione di Fellini: il genere non è che un pretesto per sviluppare la fantasia del genio romagnolo.
“La strada” è forse il film più fiabesco di Fellini: lo sviluppo narrativo del film, del resto, non è altro che quello di una fiaba. Nei personaggi di Zampanò, Gelsomina e il Matto non troviamo dei tipi fissi: troviamo piuttosto personaggi pieni di sfumature e di colori, di emozioni e sentimenti difficilmente interpretabili.
In questo film viene completamente superato il neorealismo: potremmo, usando un termine caro a Garcia Marquez, parlare piuttosto di realismo magico. Da questo film in poi troviamo inoltre quelli che saranno dei topos narrativi o delle tematiche che torneranno sempre nel percorso autoriale di Fellini: il circo come metafora dell’esistenza, il mare, il personaggio del clown, l’amore per la vita ed il contemporaneo stato di angoscia esistenziale dei personaggi.
Una curiosità: nella canzone “Zampano” Vinicio Capossela riprende il film di Fellini per costruire una piccola canzone-gioiello.

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