Un metathriller / 13 Febbraio 2024 in La foresta di ghiaccio
Nel thriller, di solito, ci si ingegna per cercare di capire chi sia l’assassino, o il generico colpevole, entro la fine del film.
Magari si cerca di indovinare il movente, la causa, gli interessi.
Talvolta anche il luogo, in una sorta di Cluedo cinematografico per 2 ore di intrattenimento.
In questo film, tuttavia, si va oltre: è necessario anche capire cosa dicono gli attori.
Attori che parlano in dialetto stretto, con la cadenza di Gustav Thoeni e la dizione di Umberto Bossi.
Tolto dopo mezz’ora, a sto punto si può recuperare qualsiasi thriller scandinavo in lingua originale, ci sarà lo stesso sforzo di comprensione.
Recensione da Oscar
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