Recensione su I Care a Lot

/ 20216.273 voti
I Care a Lot
Regia:

I don’t care a lot / 20 Febbraio 2021 in I Care a Lot

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

È un film, a mio avviso, che si fa prendere troppo dal suo obiettivo a discapito della coerenza della storia e della coerenza nell’evoluzione dei personaggi. In particolare, l’obiettivo è quello di creare una storia di empowerment femminile: dimostrare che anche i personaggi femminili possano essere caratterizzati come antieroi, come complessi. Dimostrare, cioè, che si possa e si debba parteggiare anche per una “stronza”, dopo che per anni l’abbiamo fatto con gangster uomini di ogni tipo.
Il punto è che per la protagonista non parteggi mai, quasi vorresti che venisse uccisa il prima possibile. Il film non è abbastanza bravo a creare un interesse del pubblico verso di lei.
Il regista le vuole bene, ma non si capisce mai il motivo di quell’affetto. E non si capisce perché dovresti volergliene anche tu.
La protagonista è praticamente Beep Beep: è snervante come riesca a cavarsela in situazioni che, per com’è caratterizzato il resto del film, sono totalmente irrealistiche.
Il modello, comunque, è chiaramente Uncut Gem. Lo riprende in tutto, a partire dallo score. Ma lì stai sempre dalla parte del personaggio di Adam Sandler ed empatizzi col suo ottimismo senza senso, perché ti viene dato modo di farlo. Così, alla fine, l’epilogo (come nei migliori film in cui il protagonista osa troppo e ne paga le conseguenze) ti tramortisce. Qui l’epilogo, invece, arriva quasi come una liberazione.

2 commenti

  1. Stefania / 20 Febbraio 2021

    Hai espresso benissimo un sentimento che ho provato per tutto il film: l’antipatia per la protagonista.
    SPOILER
    SPOILER
    SPOILER
    SPOILER
    Non vedevo l’ora che qualcuno la punisse (non dico con la morte, ma speravo che venisse arrestata, perlomeno).
    Fin dal suo esordio retorico dal taglio “motivazionale”! (“Io sono una c***o di leonessa”)
    E pure io ho pensato (un po’) a Uncut Gems! Ma non c’è confronto tra il personaggio di Sandler (che vince a mani basse) e quello della Pike: come dici, con il primo si empatizza, alla seconda si augurano tutte le sfortune.

  2. Mr.O / 20 Febbraio 2021

    La Pike interpreta una psicopatica le cui uniche caratterizzazioni sono le sue frasi femministe e l’amore. Un po’ pochino per tifare per lei.
    Poi, alla storia d’amore si crede poco, sembrano sempre un po’ frenate. Sappiamo che si amano perché ce lo dicono, ma dalle immagini non vediamo niente di travolgente (e lì, ok, potrebbe esserci un problema di recitazione).
    Poi, ovviamente, non si deve per forza tifare per la protagonista, ma mi sembra che questo tipo di film richieda lo stare con lo stronzo o la stronza della situazione, se no cade tutto l’impianto. E quello che fa rabbia, quando vedi il film, è che il regista ci prova in una maniera facilona: facendole dire frasi che la fanno stare nel lato “giusto” del discorso politico odierno. Così è barare.
    P.S. Sì, ovviamente Uncut Gems ben altro livello di film con ben altro protagonista e attore

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