Recensione su Green Book

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Il voto sarebbe un 7.5 / 8 Settembre 2019 in Green Book

Film vincitore del Premio Oscar 2019 (Meritato, a mio modesto parere) tratto da una storia vera.
Nel 1962 il Buttafuori italoamericano Tony Vallelonga (Viggo Mortensen) si ritrova momentaneamente disoccupato dopo la chiusura temporanea del locale Copacabana presso cui lavorava. Accetta di lavorare per il pianista afroamericano Don Shirley (Mahershala Ali) che ha bisogno di un autista/tuttofare che lo accompagni in tournèe nel sud degli Stati Uniti.
Buddy movie on the road ma un po’ particolare per due personaggi che sono di due mondi differenti.
Tony è bianco, rozzo, dall’insaziabile appetito mentre Don è raffinato e colto; Don, come sottolinea lui stesso, è però un nero atipico. Infatti suona in modo fantastico ed è apprezzato dai bianchi finché si trova sul palco ma al di fuori di quando suona il suo strumento, ridiventa un nero come gli altri che non può usare lo stesso bagno dei bianchi, mangiare nello stesso ristorante e deve subire altre angherie del genere. Al tempo stesso non è visto di buon occhio neanche dai neri perché, x modi di vestire e atteggiamento, sembra “superiore” a loro.
Inutile dire che tra i due si creerà un buon rapporto con anche qualche scambio di “favori” tra i due: Don aiuta Tony a scrivere qualche lettera romantica alla moglie mentre Tony, oltre a difendere Don dai razzisti bianchi, avvicina Don ai suoi “simili”.
Il film fa sorridere per alcune situazioni ma pone anche l’accento sull’America razzista di quegli anni; il titolo fa riferimento alla guida dove sono indicati alberghi e ristoranti in cui gli afroamericani possono essere accolti senza troppi problemi.
Nel resto del cast da citare Linda Cardellini (E.r.) nei panni della moglie di Tony; curioso il fatto che il regista sia Peter Farrelly ovvero quello che aveva diretto insieme al fratello “Tutti pazzi per Mary” e altre commedie “scorrett”, film di tutt’altro genere rispetto a questo.

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