Recensione su Fino all'ultimo respiro

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Sopravvalutato fino alla nausea / 3 Novembre 2013 in Fino all'ultimo respiro

Ho provato a vederlo tre volte, BEN TRE VOLTE questo film ma, niente da fare, mi rimane proprio sullo stomaco. Potrà essere bello ed innovativo quanto volete voi, ma per quanto mi riguarda è uno dei film più noiosi e retorici che abbia mai visto.

4 commenti

  1. Stefania / 3 Novembre 2013

    Che peccato… Per me, invece, fu un colpo di fulmine: l’atmosfera, gli interpreti, la fotografia, perfino i cliché estetici e formali creati da questo film mi colpirono moltissimo. Ne sovviene che, per me, è quanto di più lontano dalla noia e dalla retorica vi sia, perciò anche l’aggettivo “sopravvalutato” non mi pare adatto, perché -quando una qualcosa si pone in maniera innovativa sulla “scena”- non può essere sopravvalutata, in quanto mai vista prima di allora in quella forma “primigenia” 😉 Poi, per carità, i gusti son pur sempre gusti.

    • Unospettatorequalunque / 3 Novembre 2013

      Guarda, io non sono una di quelle persone che si diverte a sparare a zero sui “capolavori” cinematografici perchè mosso dall’ignoranza e dalla superficialità che porta a pensare “i film in bianco e nero sono brutti e noiosi”. Au contraire, sono una delle prime persone ad affermare e sostenere la teoria che bisogna vedere di tutto e di più. Dai film di Godard alle commedie di Franco e Ciccio, dagli spaghetti western alle riflessioni esistenzialiste di Bergman (come quindi potrai intuire, sono un “libro aperto”), un atteggiamento che andrebbe adottato anche per la musica, l’arte, la letteratura, etc. . Ecco, forse la mia svalutazione deriva dal fatto che mi sia avvicinato a questo film considerandolo già un capolavoro ” a priori” ( atteggiamento un pò sbagliato, lo ammetto) e invece ne sono rimasto deluso. Poi è come dici tu: i gusti sono gusti e di certo non critico la gente che invece apprezza ed ammira Godard :).

      • Stefania / 3 Novembre 2013

        Non ho messo la questione sul personale 😉 L’esordio “soggettivo” del mio commento era una specie di riflessione ad alta voce: “guarda che differenza! Io me ne sono innamorata, invece c’è chi bla bla bla”.
        Se guardi il mio Muro, ci trovi veramente di tutto e anche a me capita di “non portare rispetto” per titoli di grande successo di pubblico e/o di critica, quindi direi che abbiamo un approccio all’argomento decisamente simile.

  2. Isabelle Anzalone / 4 Marzo 2017

    Ho avuto la stessa sensazione con i film di Bergman, alquanto retorico e banale.

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