Recensione su Lamb

Noomi Rapace, Nel lontano 2019, durante una intervista accennò al plot di un film che stava per produrre ed interpretare. L’idea era talmente folle e sopra le righe che mi incuriosi moltissimo, ma da quella intervista in poi il film è praticamente uscito dai radar. Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 il film è finalmente uscito.

MAMMAMIA che delusione cocente.

Un ora e quarantacinque di nulla. Non ci sono svolte, curve o incroci. Nulla. La trama vanifica una buona idea e un buon setup di mezz’ora. Non ci sono personaggi di rottura, non c’è conflitto se non con un ovino e per pochissimo tempo.
Un soggetto così energico viene tramutato in qualcosa di piatto e profondamente privo di coraggio. Non si capisce nemmeno il genere di appartenenza, il che sarebbe pure filologicamente sensato visto il tema, ma non si capisce non perché vuole essere ambiguo ma perché è tristemente privo d’identità.
Tutt’ad un tratto diventa una storia di una famiglia ordinaria con un colpo di scena finale debolissimo che è letteralmente calato dall’alto senza spiegazioni.

Vuoto come il vuoto, si salva solo per la bellezza dell’Islanda e per la fotografia dettagliatissima.
Alla fine è così scentrato che in più momenti mi sono ritrovato a ridere di gusto quando non avrei dovuto.
Volevo amarlo e invece no.