Recensione su Crimes of the Future

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Quasi un esercizio di stile / 14 Maggio 2024 in Crimes of the Future

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

In Crimes of the Future, c’è tutto Cronenberg (body horror e filosofia, riflessioni su un futuro che è già presente, ecc.), ma manca Cronenberg. Cioè, sembra un film girato nel suo stile, ma senza la sua peculiare originalità e la sua consueta acutezza.

Vari elementi narrativi, anche se non particolarmente originali, mi sono sembrati molto interessanti (per esempio, in modo decisamente macabro, il film mi ha fatto riflettere sul fatto che, in fondo, qualsiasi feto è un insieme di organi sovrabbondanti, nel corpo di una creatura animale femminile). Il film parla (anche) di evoluzionismo e adattamento organico a una o più condizioni avverse (peraltro, generate dall’uomo), di etica dell’Arte, di incomunicabilità e di incapacità relazionali.
Però, a tratti, la trama mi è parsa poco intellegibile e, francamente, non ho capito alcune cose (es.: perché, in termini narrativi, le tecniche specializzate uccidono? A che pro il fatto che il personaggio di Mortensen sia un infiltrato della New Vice?)
Insomma, mi è sembrato poco più di un esercizio di stile.

5 stelline solo per la materia speculativa.

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