Maps to the Stars

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Maps to the Stars

Agatha arriva a Los Angeles in cerca di fortuna. La sua amica Carrie Fisher le procura un lavoro come assistente personale dell'attrice Havana Segrand, in lotta per la conquista di un ruolo importante. Alle loro vicende si intrecciano quelle della famiglia Weiss: il padre, Stafford, è un terapista delle star, che ha in cura Havana; suo figlio, Benjamin, è il teen idol del momento. Cosa è successo al volto sfigurato di Agatha? Perchè Havana Segrand è così ossessionata da quella parte che fu di sua madre molti anni prima? Cosa si nasconde dietro al lusso, ai soldi, alla fama, a quel mondo artificiale?
allan ha scritto questa trama

Titolo Originale: Maps to the Stars
Attori principali: Julianne Moore, Mia Wasikowska, John Cusack, Evan Bird, Robert Pattinson, Olivia Williams, Sarah Gadon, Kiara Glasco, Dawn Greenhalgh, Jonathan Watton, Carrie Fisher, Jennifer Gibson, Gord Rand, Justin Kelly, Niamh Wilson, Clara Pasieka, Emilia McCarthy, Allegra Fulton, Domenic Ricci, Jayne Heitmeyer, Sean Robertson, Ari Cohen, Joe Pingue, Christian Lloyd, Donald Burda, Amanda Brugel, Alden Adair, David Amito, Dan Lett, Sandra Battaglini, Joanne Reece, Chris Anton, George Kolitsopoulos, Joseph Murray, Adrienne Wilson, Murray Furrow, Neil Girvan, Stephen Radley III, Mostra tutti

Regia: David Cronenberg
Sceneggiatura/Autore: Bruce Wagner
Colonna sonora: Howard Shore
Fotografia: Peter Suschitzky
Costumi: Denise Cronenberg, Christina Cattle
Produttore: Michel Merkt, Martin Katz, Saïd Ben Saïd, Benedict Carver, Renee Tab, Patrice Theroux
Produzione: Canada, Usa, Francia, Germania
Genere: Drammatico
Durata: 112 minuti

Dove vedere in streaming Maps to the Stars

Puzza di morte e peccato / 21 Maggio 2019 in Maps to the Stars

Maps To The Stars puzza di morte e peccato.
Forse, è per questo che è davvero complicato rimanergli abbastanza vicino e resistere al fetore che emana e al raccapriccio che suscita. Anche turandosi il naso, è difficile poterlo scavare adeguatamente in profondità, per scandagliarne gli anfratti più umidi e reconditi.

L’ultimo (per ora) film di Cronenberg, presentato in concorso per la Palma d’Oro a Cannes 2014, è un processo senza appello alla cultura dell’apparenza su cui si basa il consesso sociale.
Sono estremamente sicura che, oltre alla corrosiva critica al mondo di Hollywood e alle convenzioni (in primis, la famiglia), questo film metacinematografico contenga altri messaggi, ma, contemporaneamente affascinata e disturbata dalla sua superficie, non sono riuscita a (non sono stata in grado di) andare oltre, non sono stata capace di leggerne con cognizione gli altri livelli. Eppure, nonostante il carattere repulsivo del film, ne sono rimasta conquistata.

A mio parere, in questo lavoro, dialettica e fisime cronenbeg-iane si fondono correttamente in un ibrido (uno dei concetti più congeniali all’autore) ben più riuscito che negli ultimi film del regista canadese (A Dangerous Method, Cosmopolis). L’uso, la rappresentazione e la corruzione del corpo sono il leitmotiv di un voluminoso racconto a più voci che, infine, si riuniscono in un apocalittico magma indistinto, un nuovo brodo primordiale in cui sembriamo destinati a precipitare.

Maps To The Stars è calce viva che brucia e sfregia le carni (come il fuoco ha fatto con il corpo di Agatha/Mia Wasikowska), senza risparmiare niente e nessuno. Nel suo apparente lucore ironico (esaltato dalla fotografia luminosa del fidato Peter Suschitzky e dalle musiche discrete ma pervasive dell’altrettanto fedele Howard Shore), il film di Cronenberg è tetro e spaventoso come pochi horror puri.

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Interessante / 18 Febbraio 2016 in Maps to the Stars

Bello spaccato sul lato oscura di Hollywood diretto dal grande Cronenberg. La storia, o meglio, le storie, che andranno ad incrociarsi, sono abbastanza interessanti, rese piuttosto bene. Il cast personalmente non mi ha fatto impazzire, Julianne Moore a parte che come sempre è bravissima. Pattinson e Cusack sono due attori che non digerisco, e probabilmente non digerirò mai, ma qui in fondo non sono affatto male, specie il secondo. Per il resto assolutamente apprezzabile la narrazione. Emozionanti alcuni momenti, che vi lasceranno con la bocca aperta. Non è il miglior lavoro di Cronenberg, ma è sicuramente interessante e da vedere.

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Inferno Hollywoodiano / 27 Maggio 2015 in Maps to the Stars

Cronenberg ci catapulta in quello che, probabilmente, percepisce come luogo più simile all’Inferno, ovvero Hollywood. Un luogo in cui è impossibile fare distinzione tra realtà e finzione, un luogo privo di valori e pieno di psicosi, dove ogni concetto viene svuotato a favore dell’immagine (la famiglia non conta nulla se non durante le interviste, le filosofie orientali e la psicanalisi si fondono in assurde terapie/mode). Hollywood attira con promesse di gloria chiunque le capiti a tiro, salvo poi farlo sprofondare in una spirale di autodistruzione e fiamme. È l’Inferno del cinema Hollywoodiano, che per Cronenberg è ormai morto, un cinema rovinato dall’apparenza e dai premi, che altro non sono che pericolose armi del delitto.
Il cast fantastico (la Moore su tutti) e le musiche minimali sono la ciliegina sulla torta di questo film. Certo il tema non è molto originale, ma lo è senza dubbio il modo in cui esso è trattato.

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‘Liberté’ / 18 Settembre 2014 in Maps to the Stars

Dietro la sceneggiatura, dietro la marcata critica verso un ‘certo’ mondo, dietro la satira cattiva e pungente verso ‘certi’ attori, dietro le figure dei protagonisti, tutte immancabilmente negative , questo film davanti è un puro tentativo di ricerca della libertà per l’essere umano.

‘Liberté’ di Eluard è il minimo comune denominatore della pellicola. Viene recitata in modo ossessivo dai due fratelli e ci accompagna verso la fine, verso l’ultimo fotogramma.Solo con la morte puoi ritrovarla. Solo con la fine forse puoi raggiungerla.

Magnifiche interpretazioni , sopratutto la Moore. Il film è magistrale. Cronenberg dopo che con ‘A dangerous method’ mi aveva lasciato più di qualche dubbio sta ricominciando a sfornare capolavori.

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8 Giugno 2014 in Maps to the Stars

“Lasciate ogni speranza voi che entrate”

All’origine c’è stato evidentemente un peccato .
che fare?
ecco l’idea geniale:far finta di niente.
fingere che tutto sia perfettamente “normale”.
ma cosa c’è di “normale” in questo mondo ?

Ci hanno rubato l’infanzia
ci hanno rubato l’anima
ci hanno fottuto alla grande
ho tredici anni ma me ne sento quaranta.
perché ?

La vita può essere un inferno,e Cronenberg lo sa,lo sa da mooolto tempo,infatti è dagli inizi della sua carriera che ne parla ,lo ha fatto in tutti i modi e anche in questo caso centra il bersaglio,e così ci troviamo di fronte a una commedia drammatica di rara efficacia,qualcuno ha azzardato addirittura la parola “film comico”,difficile riderci su,certo è che la pellicola ha diversi piani di lettura,uno script stratificato all’acido muriatico che demolisce tutte le convenzioni,famiglia ,matrimonio e star system vengono frullati a dovere,il risultato è un potente cocktail allucinogeno dove le dinamiche tra i personaggi risultano letali,si assiste a un gioco al massacro splendidamente orchestrato da un regista che non smette di stupire,il cast poi è perfetto, tra cui svetta una Julianne Moore sempre capace di cesellare personaggi memorabili.

“e quindi uscimmo a riveder le stelle”

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