“Avanguardismo mal digerito” / 21 Aprile 2021 in Il tunnel sotto il mondo
Girato con estrema economia di mezzi – le riprese sono durate quattro giorni (!) in tutto – il film parte raccontando in modo relativamente comprensibile la storia di un uomo che rivive sempre lo stesso giorno, ispirandosi a un racconto di Frederik Pohl; ma nel secondo tempo degenera in un pastiche – anzi, in un pasticcio – assai ermetico da cui emergono dialoghi tratti da vari altri testi di fantascienza (per esempio dalle Cronache marziane di Bradbury), che non hanno nulla a che vedere con la trama iniziale. Il tutto è girato in uno stile surreale che si vorrebbe ispirato alla Nouvelle Vague. Impossibile non condividere il giudizio severissimo del Mereghetti: «zeppo di vezzi da avanguardismo mal digerito e improvvisazioni dilettantesche». A difesa del film resta solo il fatto che non degenera quasi mai nel ridicolo (tranne forse quando il regista Luigi Cozzi si improvvisa anche attore per l’assenza dell’interprete designato, e imbarazzato dalla propria performance si fa doppiare poi da una voce femminile). D’altro canto, però, va detto che riesce anche ad annoiare, nonostante la durata di appena 56 minuti.