Recensione su Cinquanta sfumature di grigio

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Cinquanta sfumature di NON cinema… / 21 Febbraio 2015 in Cinquanta sfumature di grigio

“Cinquanta sfumature di niente”. Quasi due ore di imbarazzante no sense senza neanche una vaghissima idea di cinema.
Il film, tratto dall’omonimo romanzo, è qualcosa di mostruosamente noioso, patinato, leccato, finto, insulso e patetico, si mostra fin dall’inizio per quello che è, fuffa pura e semplice, impacchettata senza neanche troppa abilità, abilità riservata più che altro al battage pubblicitario per gli allocchi sempre numerosi. Tutto è plastificato, la recitazione dei due è artificiosa, Jamie Dornan sembra avere un bastone di legno piantato nel c**o e quella sua aria da “dritto”, imperturbabile e serioso uomo d’affari che “scopa forte” lo rende involontariamente una macchietta ferrosa, Dakota Johnson è passabile ma per niente sensuale o intrigante, nemmeno quando mostra un pò di pelle, la regia è piatta, stile soap opera a tinte forti, si insomma una di quelle che vanno in onda intorno alle 23 di sera con il bollino rosso, ma che poi guardano tutti, anche i bambini, ridendosela di gusto, mentre la fotografia insipida e metallica è delle più standard possibili. Menzione speciale per la tanto pompata soundtrack, una musica che toglie la voglia di campare all’istante per poi restuirtela a fatica.
“Cinquanta Sfumature di Grigio” non è dunque quell’opera trasgressiva tanto spiattellata, o forse potrebbe esserlo per dei dodicenni che vedono nella trasgressione il masticare una Big Babol in classe mentre la professoressa di matematica spiega una formula, bensì è soltanto una lunga perdita di tempo sulla storia di due individui che ogni tanto si calano le braghe facendo finta di copulare, già, perchè anche le poche e castissime scene di sesso sono penose, faceva più figura Lino Banfi che tentava di circuire la Fenech, con il buon Grey che sporadicamente conduce la sua bella Anastasia nella “famosa” stanza dei giochi per incaprettarla e sculacciarla. L’erotismo latita, è il grande assente, lei una tantum si morde il labbro e a lui piace, wow, ma il turbamento non và a segno nello spettatore impegnato a guardare l’orario. Insomma questo film, come volevasi dimostrare, è la classica operazione costruita a tavolino, malamente, un film che può piacere a chi di cinema ne mastica davvero molto poco, un film inutile, brutto, senza senso, un film che non è neanche una lontana alternativa ai vari, bellissimi, “The Canyons” di Paul Schrader e “Shame” di Steve McQueen, che sono tutto quello che questa robaccia avrebbe voluto essere e che non potrà mai e poi mai essere.

In conclusione, pessimo, un film per neofiti segaioli destrorsi costretti da un bastardo a farsene una con la mano sinistra. Una fatica!

5 commenti

  1. emiliailim3 / 21 Febbraio 2015

    Secondo me ti sbagli 🙂 Il film non ci prova neanche lontanamente ad avvicinarsi a “Shame” (non ho visto The Canyons). Il suo intento è di mettere in scena una favola (un po’ osé, ma pur sempre una favola) che faccia leva sulle più comuni “fantasie” femminili!

    • Bisturi / 21 Febbraio 2015

      Questo film è davvero complicato definirlo. E’ robaccia, infatti la mia “recensione” è ironica e scritta di getto, senza elucubrazioni di sorta. Forse hai ragione, non si avvicina a Shame, ne ci prova per manifesta incapacità di tutti, attori, regista, seneggiatori ecc. Non sono d’accordo sul concetto di favola, ne di osè, non vi è favola e non vi è tutto questo millantato “osè”, è solo fumo negli occhi e non capisco perchè l’abbiano vietato ai minori di 14 anni, visto che il film potrebbe essere buono proprio per quella fascia di età, dopo si è già troppo grandi per prenderlo sul serio…:)

      • Kagura / 21 Febbraio 2015

        Allora, il film è penoso, su questo sono d’accordo con te. A me non è piaciuto per tanti motivi, ma non è questo il punto. Il film, anzi, la storia è rivolta prettamente alle donne. Non vuole essere un film pornografico o volgare o suscitare risate e non vuole nemmeno essere preso sul serio. Come ha detto emilia, è una favola osé per donne.
        A tantissime piace questo genere.

      • emiliailim3 / 21 Febbraio 2015

        Ho sbagliato, non favola. Fiaba! Dove al posto del principe azzurro abbiamo il ricchissimo e bellissimo e tormentatissimo giovane che si innamora della verginella che ha bisogno di protezione (perché è ubriaca, perché è cretina e non vede che una bicicletta la sta per investire…), e la verginella riesce a guarire il tormentato dalle sue ferite interiori grazie all’ammmmore.

        Trovo invece azzeccato il divieto ai minori di 14 anni: non tanto per la presenza di chiappe al vento (che non sono osé, hai ragione!), ma il comportamento malato e inquietante di lui. Meglio che le preadolescenti non si mettano in testa che avere un uomo che le pedini e ordini loro cosa mangiare, chi vedere, dove andare sia l’apoteosi del romanticismo. Proteggiamo i giovani da queste oscenità! Non commettiamo lo stesso errore di Twlight! 🙂

        • Bisturi / 21 Febbraio 2015

          Ma ragazzi, si sta discutendone anche troppo di tale film, io vi garantisco che è veramente fuffa, non c’è nulla da prendere sul serio anche se il film è tremendamente serioso e spocchioso, si vede che vuole prendersi sul serio, il fatto è che la resa finale è davvero involontariamnente comica e noiosa. Non torna nulla, non ci sono dinamiche fra i due protagonisti e tutto è buttato lì a casaccio. Lui è comico all’inversimile, lei è una ritardata, insomma, su su… 😉

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