Recensione su C'è ancora domani

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UN PUGNO ALLO STOMACO! / 2 Novembre 2023 in C'è ancora domani

Non vedevo un film cosi da tantissimo…. Per fortuna il cinema italiano vive ancora!
La Cortellesi passa dietro la macchina da presa, ma restando anche davanti, con la sua espressività unica.
La cornice familiare è variopinta: lei, Delia, madre, schiava, umiliata, succube, remissiva, che “manco ‘a serva sa’ fa’”, ma dentro talmente forte da tenere le redini della sua famiglia in silenzio; il marito Ivano (un ottimo Mastandrea), padre padrone dispotico e “nervoso”, rude e manesco.
I figli Marcella (bravissima anche Romana Vergano), innamorata di Giulio e in procinto di fidanzamento, e due maschietti/diavoli a cui vengono lasciate parecchie situazioni più divertenti (il pranzo della domenica è il top!); a contornare il tutto, Ottorino, padre di Ivano, di cui Delia deve occuparsi perchè costretto a letto, ma impossibilitato a tenere la bocca chiusa….
Il quadretto familiare è accerchiato da personaggi minori ma non d’importanza: l’amica “fruttarola”, le vicine di casa, il meccanico ancora innamorato, le varie “signore” dove Delia svolge parecchi lavoretti per racimolare qualche lira…
Il film ha un incipit davvero unico: girato in 4:3, si svolge dal risveglio a tutta la giornata di Delia, dando un quadro generale molto intenso e ben chiaro. Il film prosegue drammaticamente in un susseguirsi di vicende che mi hanno tenuto col le lacrime sul bordo degli occhi, sentite, doloranti e sofferenti, tanto da starci male, alternate a sarcasmo e macchiette da strappare una risata.
L’aria evocativa e drammatica mi ricorda molto i film della Magnani, come anche gli occhi di Delia, la vera forza espressiva della Cortellesi, dando un tono neorealista stupendo.
Ho adorato tutto: dalla regia, alla fotografia, alle scenografie, le recitazioni e la scelta musicale: le scene violenza domestica sono girate a tempo di musica, per sdrammatizzare il dolore e attenuare quella sofferenza, che può sembrare ridicolo ma ha un forte impatto visivo, nascondere la violenza, proprio come avviene dentro le mura di casa (Ivano che prima di picchiarla chiude le finestre e le vicine che dal cortile ascoltano afflitte e inermi….)
Un film potente, un pugno allo stomaco, con un finale inaspettato e carico di significato, un inno alle donne forti che purtroppo hanno sofferto (come le nostre nonne o mamme…) in un epoca in cui essere donna era sinonimo di schiava e fabbrica di figli.
Era da tanto che non sentivo applaudire in sala. Commovente.
Non vedo l’ora di rivederlo.
9/10.

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