Recensione su As bestas - La terra della discordia

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Film pietroso, onesto e stimolante / 18 Aprile 2023 in As bestas - La terra della discordia

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

As bestas di Rodrigo Sorogoyen è un film (pluripremiato ai Goya 2023) che, in maniera essenziale, oso dire efficiente, mette in scena istinti primordiali e ignoranza congenita con sufficiente realismo e senza particolari didascalismi (pur presentando caratteri e sviluppi “prevedibili”).
È un film molto “narrativo” (la storia principale e quelle che vi si innestano tendono -apparentemente- a prevalere sulla forma tecnica ed estetica) che, però, dimostra di avere una cura non indifferente nei confronti di alcune scelte di carattere tecnico (in particolare, fotografia, musiche e sonoro in presa diretta – questo, davvero eccellente, soprattutto, se penso a quello, per me discutibile, di alcuni film italiani visti di recente).

Il film, sceneggiato da Sorogoyen con Isabel Peña (che, se non sbaglio, ha lavorato a tutti i precedenti lavori del regista spagnolo: lungometraggi, corti, serie tv), è molto onesto e stimolante, perché non manca di sollecitare dubbi nello spettatore. Cioè, si appoggia solo in apparenza alla dicotomia tra “buoni” e “cattivi”.
Certo, affronta la frustrazione della persona tendenzialmente pacifica che si scontra con l’ignoranza culturale, morale e certe tare psicologiche di terzi e che non riesce a far valere ragionevolmente le proprie ragioni (e, qui, Sorogoyen fa qualcosa di profondamente diverso da, che so, il Peckinpah di Cane di paglia o il Boorman di Quel tranquillo weekend di paura, con cui, comunque, condivide l’abbrivo).

In particolare, la scelta affatto banale del regista spagnolo, che non scade nella prevedibile risposta “dente per dente” e che, al contrario, modula con sapienza i chiaroscuri dei personaggi coinvolti, come se li delineasse spostando continuamente dall’uno all’altro il fascio di luce di una immaginaria lampada a soffitto, si rivela in corrispondenza di un passaggio centrale della messinscena.
C’è un dialogo rivelatore, tra Xan (l’efficacissimo Luis Zahera) e Antoine (Denis Ménochet), in cui il primo esplica come, a suo dire, le scelte di vita del francese abbiano condannato definitivamente gli ultimi abitanti del villaggio alla condizione di miseria che li accompagna da generazioni.
In quell’istante, lo spettatore non può non sentire vacillare le proprie simpatie (o antipatie) e percepire chiara e forte una empatia con chi, fino a quel momento, aveva tacciato come “cattivo” (pur non giustificandone gli atti).
Applausi per Sorogoyen.

Mi permetto un consiglio: guardate questo film in versione originale, come, giocoforza e, quindi, praticamente per caso, ho fatto io (attualmente, infatti, l’unica sala che lo proietta nella mia zona lo propone solo sottotitolato in italiano).
Nella versione italiana del film, i dialoghi in spagnolo galiziano sono tradotti nella nostra lingua (mentre restano invariati quelli in francese). Ma, così, stando alle clip doppiate che ho visto, nonostante l’impegno dei doppiatori, mi pare che si perda l’indispensabile violenza ruvida, quasi pietrosa, dei dialoghi originali.

6 commenti

  1. rust cohle / 7 Ottobre 2023

    Non ho letto la recensione perché non volevo spoiler ma volevo chiederti se è il primo film che vedi di Sorogoyen o se ne hai visti altri.

    Io tempo fa ho visto su Prime “Che Dio ci perdoni” e l’ho trovato notevole, vedendo il tuo voto su questo As Bestas mi hai fatto venire da pensare, chissà che non abbiamo “scovato” un piccolo talento spagnolo.

    • Stefania / 9 Ottobre 2023

      @rustcohle: prima di vedere questo film, avevo visto in tv, su Rai 4, un pezzo del film Il regno (2018), ma avevo abbandonato perché la trama era un bel po’ complessa e io, in quel momento, ero troppo distratta. Poi, non ho avuto occasione di rivederlo.
      Però, poco dopo aver visto As bestas, ho recuperato su Disney+ la miniserie Antidisturbios e, mi pare proprio su Prime, Che Dio ci perdoni (e mi accorgo di non averli ancora recensiti! O_o).
      Sono d’accordo sulla bravura del regista: credo che, finora, As bestas sia il suo lavoro migliore (tra quelli che ho visto), perché è solido e compatto dall’inizio alla fine.
      Il cinema spagnolo contemporaneo tende a riservarmi sempre delle belle sorprese e, in genere, mi piace dare fiducia ai film che arrivano dalla Spagna.

      Per la cronaca, secondo me, Antidisturbios è eccellente in tutto (interpretazioni, caratterizzazioni, scrittura, regia, montaggio, fotografia) nei primi 2-3 episodi. Poi, alla serie vengono aggiunti elementi che mi sono sembrati un po’ fini a se stessi e perde un po’ per strada la bella descrizione d’ambiente che la caratterizza all’inizio, anche se resta forte e molto efficace fino alla conclusione la critica al “sistema” (che mi sembra sia una costante della sua produzione).
      Mi sembra di aver trovato un analogo difetto “sulla distanza” anche in Che Dio ci perdoni. Nel complesso, la storia è super disturbante, confermo la qualità del reparto tecnico, mi è piaciuta un sacco la scrittura del personaggio del partner più sanguigno della coppia di poliziotti, ma
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      conoscere aspetto e motivazioni del killer troppo presto mi ha dato un gran fastidio XD

      Allora, recupera presto As bestas (in lingua originale! La ruvidezza del galiziano è indispensabile per godere appieno di questa esperienza cinematografica, perché aggiunge valore al film in modo indiscutibile) 🙂

      • rust cohle / 9 Ottobre 2023

        Il regno l’ho visto due giorni fa e mi è piaciuto molto, te lo consiglio vivamente, è un diesel quel film, ci mette un po’ a partire ma quando inizia a carburare non lo fermi, tra l’altro azzeccatissima anche la musica elettronica utilizzata nella colonna sonora(non so se guardi film doppiati o no ma ti consiglio la lingua originale perché Antonio de la Torre merita) .

        Antidisturbios lo ha recensito un ragazzo qui su nientepopcorn, non ho letto la recensione per evitare spoiler ma lui anche sembrava soddisfatto di quello che aveva visto, tant’è che gli ha dato 8 se non sbaglio.
        Mi toccherà comprare il dvd perché non ho Disney plus, che poi che c’entra la Disney con una serie del genere? Bah, vabbè.

        Per As Bestas ho il bluray pronto nel carrello di Amazon, non vedo l’ora che mi arrivi, ci scommetto la testa che il Galiziano di cui parli sia Luis Zahera, che ha lavorato sia ne Il Regno(interpretazione lodevole) che in Cella 211, attore impressionante.

        Concordo sul piccolo dettaglio di Che Dio ci Perdoni, poteva essere evitato ma comunque non trovo che sia un difetto che rovini la riuscita del film, e credo di aver capito che anche tu la pensi come me.

        • Stefania / 10 Ottobre 2023

          @rustcohle: esatto, il galiziano è Zahera! Testa salva 🙂 È anche in Che Dio ci Perdoni (è il poliziotto barbuto, sudato e cattivo, diciamo)
          Il regno ce l’ho in lista su Prime da eoni: a maggior ragione, devo decidermi a vederlo 🙂
          P.s.: nel catalogo Disney+, ci sono varie cose che non ti aspetteresti di trovare… nel catalogo Disney+.
          Consiglio non richiesto: fai solo un mese di abbonamento, per amore di Sorogoyen, e guarda la serie (solo 6 episodi). E, magari (altro consiglio non richiesto), dai un’occhiata anche a un’altra miniserie, completamente diversa, per stile, argomenti, ecc., la statunitense Dopesick (2021, 8 episodi) 😉
          Poi, ci sono altre cosine interessanti, ma magari ne riparliamo, non voglio soffocarti XD

          • rust cohle / 10 Ottobre 2023

            Vabbè va, lo faccio, giusto perché me l’hai chiesto tu.
            Su Disney+ si possono fare i mensili? Sapevo che era solo annuale.

        • Stefania / 11 Ottobre 2023

          @rustcohle: ti confermo che c’è anche il mensile 🙂 (per la cronaca, dall’1 novembre, al posto del mensile e dell’annuale attualmente in vigore, Disney+ introdurrà 3 piani di abbonamento con vari prezzi e caratteristiche, fra cui una sottoscrizione base con pubblicità)

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