Recensione su Antichrist

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“C’è del marcio in Danimarca” / 22 Aprile 2013 in Antichrist

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Inizio con le due cose che mi sono piaciute del film che sono la fotografia di Anthony Dod Mantle e l’interpretazione di Willem Dafoe.
Probabilmente è stata brava anche la Gainsbourg, ma mi è impossibile stabilirlo perché
ho visto il film in italiano, ed era doppiata da Valentina Carnelutti.
Mi sono documentato su di lei e guardacaso è figlia d’arte.
Ora,sarà un caso, ma recentemente è già la seconda volta che mi capita di pensare che una doppiatrice non si può sentire, vado a leggere di chi si tratta e salta fuori che è “figlia d’arte”.

Ma passiamo alle cose negative del film.
Innanzitutto bisogna sottolineare che parliamo di un flop, un disastro del botteghino,
una catastrofe del grande schermo, un buco nell’acqua, un fallimento, un fiasco, un totale insuccesso che di fronte a spese per 11 milioni di dollari ha saputo incassare
solo 2,5 milioni.
Perché riporto questo dato? Perché su questo film si possono esprimere milioni di opinioni, si possono accampare mille scuse e giustificazioni ma poi stringi stringi mi piace pensare che esistano anche i fatti.
Si, i fatti sono fastidiosi, spinosi, sicuramente meno malleabili delle opinioni, ma hanno
l’innegabile vantaggio di permetterti di fare le dichiarazioni perentorie.
E’ così si può sicuramente dire che questo film fa schifo, senza tema di smentita, e non si può dire che sia un capolavoro senza che uno non ti risponda: si, un capolavoro di disastro.

Oh, ma a questo punto mi sembra di sentire una vocina ♪…
Oh! ma è la volpe parlantina che mi chiede come oso misurare il successo dell’artista-genio-maestro-alternativo-di nicchia-ma con milioni di fan sfegatati Von Trier ♫ in termini di incassi!? come oso assimilare lui a qualsiasi altro regista del caos-creato? ♪

Beh la risposta è che io non pretendo che lui faccia gli incassi di un blockbuster…
ma che almeno copra le spese… sarebbe dignitoso.
In fondo Dancer in the dark aveva lo stesso budget di questo film, è dello stesso regista
e ha incassato circa VENTI VOLTE TANTO questo film.
(anche Dogville è andato benino, mentre Le onde del destino è stato un altro flop)
Mi concederai volpina del caos che questo dato un pò di significato ce l’ ha.

♫ E a questo punto la volpe del caos mi guarda con occhioni da cerbiatto abortito
e mi ricorda che ♪ “questo film nasce da un lungo periodo di depressione e costituisce un tentativo di terapia su grande schermo” ♫

si ma allora io mi chiedo, è il pubblico che deve pagare il biglietto del cinema o
è il regista che deve pagare la parcella?
non è oggettivamente poco interessante, direi a livello di reality, saturare il film
dei propri problemi personali, fare parlare i propri personaggi come te stesso,
farli comportare tutti in modo razionalmente illogico ma rispecchiante appunto la sola “logica” tua di persona depressa e con chissà quali altri problemi?
No, perché è uscito fuori il suo film più misogino, disgustoso e gratuitamente provocatorio (sto citando).
Bisogna porsi in maniera proprio pregiudiziale per non vedere i difetti di questa pellicola.
E’ il suo film più squilibrato, in cui il terrore di Von Trier nei confronti della donna
infesta ed ammorba ogni cosa.
Per dichiarazione dello stesso regista è il suo film più sincero,non calcolato e impulsivo.
Praticamente questo film è la versione senza filtro dei precedenti.
Perciò di solito il regista è calcolatore (e mente), quando non si contiene si abbandona ad eccessi come questo incubo di film, in cui tutti noi dovremmo sprofondare allegramente.

E ancora lei ♫: il caos REGNAAA…♪

Senti volpina, mo un pò però mi hai rotto eh…
Tra l’altro il caro Von Trier poteva evitare di chiamare in causa il Kubrick di Shining (con l’isolamento dei protagonisti e il rapporto tra pazzia e scrittura) (citazione) perché
il paragone proprio non gli fa gioco.
Un pò di pudore in più l’avrebbe potuto dimostrare.
Ma a quanto pare non conosce neanche il significato della parola pudore
se in cento minuti di film ci deve propinare,
sequenze da torture porn,penetrazioni complete, infibulazioni e altro che non voglio neanche nominare.
Poi io non sono libero di dire che non sa più cosa diavolo mettere nei suoi film,
che espediente inventarsi per disturbare e far parlare di se.
“Nel bene o nel male, purché si parli di me” diceva lo scemo del villaggio.
Una certa critica lo sopravvaluta e lui si autocelebra, si teorizza e (cito):
“il gioco dura solo fino a un certo punto e alla fine arriva il momento in cui le carte
si scoprono e si vede che sono bianche, sopra non c’è scritto
un bel nulla.”
Abbiamo visto il contenuto del Von Trier pensiero più sincero ed era solo fuffa misogina,
masturbazioni al sangue e trivellazioni di polpacci.
A Cannes si è preso sonore fischiate, metà della critica lo ha affossato, mentre una volta lo teneva su un palmo di mano, ma ancora non si può dire che questo film sia stato un disastro.

Con Melancholia ha fatto un film abbastanza normale ma ha dato spettacolo
nelle conferenze stampa dichiarandosi simpatizzante hitleriano.
Ora pare voglia fare un altro film rattuso ninfomaniaco.
Però non chiamatelo porno. E’ catarsi, come avete già detto intelligentemente quassù. 😀

29 commenti

  1. Funnyface / 22 Aprile 2013

    @presenza la libertà di sfogarsi…;)

  2. palinodia / 22 Aprile 2013

    I cancelli del cielo di cimino è stato il più grande flop della storia del cinema eppure, a posteriori, è considerato uno dei film più importanti della storia del cinema; poi ci sarebbero mille altri esempi, ma mi sembra di capire che questo sia solo uno sfogo uterino e non un pensiero razionale 😉

  3. Stefania / 22 Aprile 2013

    Per curiosità, chi è l’altra doppiatrice di cui parli? L’altra figlia d’arte, intendo.

    Al di là di questo, dopo aver letto tutta la tua recensione, mi è parso di cogliere dei riferimenti ad uno degli utenti che, recentemente, è stato sospeso dal sito.
    Per carità, sei liberissimo di esprimere il tuo parere sul film, ma mi permetto di farti notare che ti stai rivolgendo ad un utente che non ha la possibilità di risponderti, in questa sede.
    In questo senso, mi permetto di dirti che mi pare una polemica particolarmente sterile ed inutilmente provocatoria.

    • Presenza / 22 Aprile 2013

      non mi sembrava adatto il doppiaggio di Jessica Lange in Rob Roy!

      cmq magari la doppiatrice sarà anche brava, solo che in entrambi i casi
      sostituisce la doppiatrice consueta (o a cui ero abituato) e la differenza si sente.
      in Melancholia la Gainsbourg viene doppiata da Chiara Colizzi, che secondo me era adeguata.

      • Stefania / 22 Aprile 2013

        Ma in Rob Roy mi pare che Jessica Lange sia doppiata da Simona Izzo (poi controllerò). E la Izzo, caspita, per me è una doppiatrice coi controfiocchi! (poi, ti capisco: quando ci si abitua ad una voce su un certo viso, è difficile abituarsi ad un cambiamento)

        Detto ciò, scusa se insisto: hai letto il seguito del mio post? Purtroppo, quando ti ho scritto la prima volta, non avevo terminato di leggere la recensione.

        • Presenza / 22 Aprile 2013

          l’ obiettivo della mia recensione è @tragicomix.
          personalmente io continuo la mia discussione con lui.
          francamente io guardo i film e li commento con chi la pensa come me, ti sfido a trovare un solo post in cui io sia andato a polemizzare con qualcuno.

          io discuto dove mi dite voi. faccio come volete. non so, posso cancellare la rece? che devo fa?

          • Stefania / 22 Aprile 2013

            Ah, non ti riferivi a Yorick? 😀 (forse, avrei dovuto chiederti a chi ti riferivi, prima…)
            Come ti ho scritto, puoi giudicare i film come vuoi. In questo caso, viste le discussioni precedenti, ero sicura (ed evidentemente mi sbagliavo, oh oh oh!) che “parlassi” con Yorick. Essendo lui assente dal sito ed impossibilitato a ribattere, mi sembrava inutile “rivolgergli” la recensione.

            E, poi, perché dovresti sfidarmi? Mica siamo all’Ok Corral 😀

    • Presenza / 22 Aprile 2013

      guarda, se hai voglia e tempo ti cito le decine di recensioni che mi sono letto prima di fare la mia. per me non c’è problema.
      il titolo per esempio:ho visto “C’è del genio in danimarca”
      e l’ ho leggermente cambiato. visto che la pensavo all’opposto.

  4. allan / 22 Aprile 2013

    ahah @presenza,recensione accattivante!…ora una parte di me non vuole vederlo perchè spaventosamente brutto,ma l’altra parte vuole vederlo proprio per questo XD…che fare? Ma ssì dai,gli dedico un giga della memoria del mio computer e lo scarico 😉

  5. Presenza / 22 Aprile 2013

    guarda, sei amministratore, censura pure tutto quello che ritieni
    inopportuno.

    l’ obiettivo della mia recensione è @tragicomix.
    personalmente io continuo la mia discussione con lui.
    francamente io guardo i film e li commento con chi la pensa come me, ti sfido a trovare un solo post in cui io sia andato a polemizzare con qualcuno.

    io discuto dove mi dite voi. faccio come volete. non so, posso cancellare la rece? che devo fa?

  6. alienazione / 22 Aprile 2013

    Anche la volpe parlantina è figlia d’arte, la sua somiglianza con Mr. Fox è evidente. Ad ogni modo, il momento più alto di tutto il film, potrei rivederlo ancora, ancora, ancora…

  7. tragicomix / 22 Aprile 2013

    sul “sicuramente è da vedere” mi trovo pure io stra d’accordo 😀 e mi sa che la volpe l’avevo rimossa.
    Per il resto c’è modo e modo di riversare se stessi in un film, son pieni i cinema di registi che ci riescono; solo che in questo caso a occhio non gli è venuto
    Ora non ti resta che guardare tutti gli altri, li hai visti? ^^

    • Presenza / 22 Aprile 2013

      ma solo io volpe non la rimuoverò mai più?
      mi manca Dancer in the dark e poco altro. credo sia il migliore.
      comunque più in la lo guardo.

      • tragicomix / 22 Aprile 2013

        per me dogville era stata quasi un’epifania O_O
        e melancholia non mi ha affatto fatto schifo. Gli altri di solito mi facevano incazzare e basta 😀

  8. Mercoledì Addams / 22 Aprile 2013

    E in inglese la scena della volpe fa ancora più impressione!
    http://www.youtube.com/watch?v=4L2ooG_MX9E
    E comunque a me Lars sta indigesto, indigestissimo. Ad un certo punto della sua filmografia ho deciso che evidentemente non faceva per me ed ho lasciato perdere. Senza rimpianti.

    • Presenza / 24 Aprile 2013

      adesso c’è il tasto “rispondi”!
      tra l’altro a destra del video che hai messo c’è l’intervista a Von Trier
      che gli è costata l’espulsione da Cannes.
      Le facce dei quattro attori a lato mentre parla sono
      molto eloquenti direi. LOL.

  9. Presenza / 24 Aprile 2013

    @MercolediAddams_Quellavera non vedo i “rispondi” per cui ti taggo! 😀
    si in inglese è anche peggio!ahahah è più horror!hai ragione.
    come ho letto da qualche parte in italiano invece sembra Lupo Lucio del Fantabosco.

    Neanche a me piace, è chiaro, non mi farei mai tatuare sulle nocche
    L.A.R.S. , però è sempre a Cannes, c’era un perodo in cui la critica
    lo teneva in palmo di mano, ecc … è difficile non guardarlo.
    Se discuto di cinema davanti a una pizza difficilmente mi troverò uno
    che mi difende a spada tratta Vanzina.
    Invece con Von Trier può capitare e allora personalmente preferisco
    conoscerlo.
    E questo film secondo me è quello più criticabile, per come la vedo io.
    E’ un discorso un pò contorto ma spero si possa sbrogliarlo eheh!
    Ma capisco anche se mi dici che c’è tanto altro da guardare.
    E’ vero anche quello. 🙂

    • Mercoledì Addams / 24 Aprile 2013

      Premesso che Lars non mi piace e che da quel che ho sbirciato di questo film probabilmente è il suo film più brutto…trovo un po’ , passami il termine, infantile vederlo solo per scriverci una recensione negativa, sarcasticamente negativa. Io cerco di vedere solo i film che mi piaceranno, quindi me lo sono risparmiato. Ti prego accetta la critica senza che ne esca un flame enorme, per favore.

  10. allan / 24 Aprile 2013

    @presenza ,come promesso,l’ho visto: in linea di massima l’ho apprezzato,soprattutto la prima parte,perchè sembra proprio scavare nel dolore umano,indagare sulla sua genesi e tutte le perversità che ne derivano; una madre ha perso il proprio figlio e si sente in colpa.Qualunque regista ne avrebbe fatto un semplice film strappalacrime dove ci sta lei che piange a dirotto e si deprime sul divano; Von Trier invece è andato oltre,si vede che lui il dolore lo conosce bene. Gli attori,lei soprattutto,davvero straordinari,non so come abbiano fatto a girare certe scene, hanno dato la propria essenza. Anche la fotografia era eccellente. Però,davvero non ho sopportato l’esito di questo percorso degenerativo: scene di una crudezza assurda totalmente gratuite, per violentare lo spettatore e dare scandalo, in cui si arriva al non rispetto della persona e del suo corpo. Credo che qualunque sia il messaggio,per quanto sia forte e spietato, c’è modo e modo per farlo veicolare,e la bravura di un regista sta in questo,nel saper scegliere quale sia questo modo. Anche perchè alla fine è controproducente,perchè la maggior parte degli spettatori si sarà distratta di fronte a quegli scempi di carne umana,senza andare oltre. Ecco quello che penso.

  11. yorick / 27 Aprile 2013

    Non vorrei creare flame, ma, onde evitare fraintendimenti, il film non è per nulla misogino: la donna si ricongiunge alla Natura, a quel tutto cui l’uomo si è allontanato. La cattiveria, se così si può chiamare, nasce da lì, da una passionalità che la razionalità dello spetta-attore non può intendere perché, appunto, “razionale”, e questo è un discorso che von Trier aveva già sviluppato nel presunto flop (che, a ben guardare, flop non è stato, visto che ha vinto Cannes) “Le onde del destino”. Dopodiché, non è vero che si è dichiarato simpatizzante hitleriano, o, meglio, sì, l’ha detto, ma non dimentichiamoci che in quel periodo usciva da una depressione destabilizzante, cosa che voleva spiegare con un paragone adatto ai più, e cioè quello dell’uomo-Hitler (attenzione, non del politico-Hitler) isolato e pronto al suicidio. Del resto anche Cioran aveva notato come Hitler, di per sé, non fosse che una figura empatica, fondamentalmente idealista: la guerra, Hitler l’aveva persa già nel finire del ’42, per questo si è inventato i lager e molti altri abomini, ma questo, visto da un altro punto di vista, totalmente a-politico, non dimostra altro quanto un uomo possa essere dedito a un ideale (politico o artistico che sia). Io lo trovo commovente.

  12. Presenza / 28 Aprile 2013

    Ho già scritto che in questa recensione ho scelto la politica
    di citare molto recensioni di esperti onde evitare che
    quello che scrivo sembrino le mie opinioni punto e basta.
    O ce sembrino rivolte a qualcuno.
    Se le hanno scritte altre persone e io le scelgo vuol dire
    che non sono pensieri nati contro qualcuno ma semmai critiche
    al film o al regista.
    Speravo che questo mi risparmiasse dal leggere commenti che sono
    opinioni personali non argomentate di persone
    che mettono in discussione tutto ma proprio tutto del film,
    anche i dati di fatto, anche quello che opinabile non è.
    A quanto pare mi illudevo.

    Paolo Mereghetti nel corriere della sera parla di:
    “una mezz’ora finale di sofferenze sado-maso a cui i due attori si sottopongono con una costanza degni di miglior causa.
    E che ottengono solo lo scopo di confermare il regista danese come il più inutilmente provocatorio campione del disprezzo femminile”.

    Wendy Ide del Times aggiunge: “Lars Von Trier tu davvero, ma davvero, non ami le donne! (…)
    Sembra ci sia una traccia puritana nel suo lavoro che lo porta a punire le donne per il loro essere sessualmente attive.”

    E infine Natalia Aspesi sulla Repubblica: “Il regista tanto amato e premiato ha un bel spiegare che parlare di caccia alle streghe non vuole dire approvarla
    ma il pubblico molto provato ha il diritto di pensare che il film sia frutto di un suo risentimento angosciato contro le donne o una donna.
    Nel film ci sono solo i due protagonisti, che stanno sempre senza mutande e pur piangendo per
    l’insopportabile lutto si cavalcano continuamente.”

    Continuo a citare gli esperti conscio che tanto
    per te la mia parola non vale niente,
    e dunque presentare le mie mere opinioni sarebbe inutile.
    Presentare una critica oggettiva per contro non nuoce il
    mio interlocutore principale e gli altri lettori, quindi non faccio niente di male.

    Trovo assurdo dichiarare che Von Trier non sia misogino.
    Così come trovo allucinante e inaccettabile qualsiasi
    tipo di revisionismo storico si voglia fare
    su Hitler,sul nazismo,i lager,ecc ecc.

    Sarebbe perciò inutile e deprimente per me intavolare
    qualsiasi dibattito su queste questioni.

    E ultima cosa.
    Io ho fatto una netta distinzione nella mia recensione
    tra giudizio del pubblico e critica.
    Commentare ignorando volutamente i distinguo che ho fatto
    io, denota un atteggiamento di pregiudizio nei miei confronti che mi
    conferma che tu sia venuto qua solo per tediarmi.
    Ribadisco comunque,tanto non fa mai male.
    E’ stato un flop di pubblico rispetto ad altri
    film di Von Trier.E questa non è un’opinione.

    Parlando SOLO ED ESCLUSIVAMENTE di questo film
    ho scritto anche che non è piaciuto alla critica.
    In base a questi due punti che SOLO PER QUESTO FILM
    dichiaro senza problemi che è stato un disastro.

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