Recensione su Annientamento

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Stalker in versione popolare / 29 Marzo 2019 in Annientamento

Una zona interessata da un’indeterminata attività aliena si rivela piena di pericoli mortali e di strani miracoli. Sembra la trama di Stalker, ma è invece Annihilation, che del film di Tarkovsky è in un certo senso la versione popolare, virando più verso l’horror che verso la contemplazione di un mistero che trascende la comprensione umana. Qualche debolezza nella trama (perché ostinarsi stolidamente a penetrare nella Zona, e non tentare invece un approccio graduale?), viene riscattata dal carattere dolente delle protagoniste, che cercano quasi tutte consapevolmente l’annientamento delle proprie vite travagliate in una missione suicida. Abbastanza efficace la struttura narrativa che va avanti e indietro nel tempo (anche se toglie qualche sorpresa). Con una Natalie Portman ancora più aggrondata del solito, e una vulnerabile Tessa Thompson, assai lontana dalla grinta della Charlotte di Westworld. L’umanoide della parte finale è Sonoya Mizuno (già ammirata in Ex machina dello stesso regista), che interpreta anche l’allieva insicura di Lena.

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