Recensione su 36 Quai des Orfèvres

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22 Giugno 2012

La storia è vagamente romantica, nel senso letterario del termine: lancinanti passioni che scavallano il tempo e che trasfigurano in forme aliene, deviate.
C’è da dire che, per molti versi, mi ha ricordato i tanto amati e bei polpettoni ottocenteschi di Hugo e di Dumas (padre): sarà anche per via della presenza di Depardieu che è stato sia Jean Valjean che Edmond Dantès?
La vendetta sa assumere molte forme e gli uomini di valore si riconoscono nel momento della stoccata finale.
Come se non bastasse, poi, ci sono esotiche donne contese, figlie ritrovate, amiche dal torbido passato redente grazie all’amore: più feuilleton di così! Insomma, appassionante.

La resa è, per i miei gusti, un po’ troppo “fictionizzata” e l’espressione congelata di Auteuil, nonché un commento musicale degno di Distretto di polizia non mi hanno aiutata a maturare la mia clemenza.
Nel complesso, un film godibile, sufficientemente teso e, alla fine, altrettanto accomodante.

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