Noir, Noir / 24 Giugno 2012 in 36 Quai des Orfèvres
Sarà che Daniel Auteuil mi piace moltissimo, spesso – intenso, caldo, e insieme pieno di un sapiente miscuglio di distaccato “savoir faire” e “mente intelligente” – e che Depardieu è sempre un validissimo attore – qui devo dire particolarmente convincente, forse proprio perché in un ruolo da co-protagonista e non in “assolo” come accade più di frequente – ma devo proprio dire che questo 36 Quai des Orfèvres è un buon film. Ha quel sapore di “noir-molto-noir” (francesissimo, ed è un complimento!), dove le sparatorie non sono il centro della trama, dove in diversi momenti ci sono risvolti inaspettati, dove il sentimento – come tonalità affettiva verso la vita – c’è eccome (in perfetto stile di “genere”), dove l’eroismo del singolo non è l’unico stantio tema, dove il potere istituzionale non è meramente e mediamente istupidito dalle logiche politiche, dove la contrapposizione buoni/cattivi non è urlata, in modo nauseante, ma continuamente sfumata, come spesso accade nella vita… Insomma, non è un capolavoro, ma dà dei punti a molti film di apparente simile impostazione… hollywoodiani, of course 😉
