Recensione su Mediterraneo

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Universale / 15 Settembre 2020 in Mediterraneo

Ho rivisto Mediterraneo di Salvatores per caso, durante un passaggio tv, dopo tanti anni dalla mia prima volta e, forse, l’ho apprezzato più che allora.
È stata un’esperienza gradevolissima: luoghi mozzafiato, belle caratterizzazioni e un buon cast supportano una storia fuori dal tempo che, al di là degli eventi storici che la sottendono, ribadisce l’immortalità e la persistenza di narrazioni come quelle omeriche (ça va sans dire), nelle quali l’uomo si smarrisce geograficamente e quasi si fonde e confonde con lo scorrere dei giorni, acquisendo uno sguardo più pulito sul mondo. L’unico personaggio che si oppone a questa dinamica è quello di Bisio, che tenta costantemente di tornare “alla civiltà” e che non riesce a cogliere l’essenza di questa forma di atarassia e i suoi effetti benefici.
L’universalità del racconto di Salvatores, poi, ben si esprime nella “modernità” dei suoi personaggi, che agiscono, si muovono e parlano come individui contemporanei calati in un contesto storico passato.

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