Recensione su A un metro da te

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Cosa c’è di romantico nel cancro? / 29 Marzo 2019 in A un metro da te

Ora me lo spiegate. Perché ormai siamo invasi da questi Young Adult in cui sembra che il protagonista o entrambi i protagonisti debbano per forza essere affetti da morbo mortale e\o mutilazione e\o malattia congenita e\o nuvola nera sopra la testa. Non sono una persona cinica. Non più di altri. So apprezzare film con una storia d’amore “valida” infatti mi piace Titanic, che è il melodramma per eccellenza. Non ho niente contro Romeo e Giulietta, a meno che non sia Baz Luhrmann a dirigere il film. Quello che non mi sta bene sono queste mode, che ripresentano con la stessa formula applicando magari una malattia diversa di volta in volta i soliti puccetti amorosi che non possono stare insieme ma lo vorrebbero tanto se non fosse per la vita. Sennò che ci guarderemmo per piangere in crisi premestruale? Dovrebbero fare una categoria a parte per i film da crisi premestruale. In Colpa delle stelle era il cancro, in Io prima di Te era la paralisi, e poi mi viene in mente anche quella della tipa allergica al sole, Sole a Mezzanotte una roba del genere. Ora c’è la fibrosi cistica e i parassiti dei polmoni, non mi è chiaro perché non riuscivo a concentrarmi durante il film per via della noia. Ma direi anche basta. L’unica sorpresa è stata quando ho pensato: “ma guarda c’è Zack o Cody del Grand hotel”. E dopotutto la parte più indolore erano gli attori protagonisti, che se la sono anche cavata, vabbè che era palese che li avessero presi apposta dalle serie Tv per ragazzini che non guardo perché non me ne frega. Poi mi piace che in questi film la vita è crudele e ingiusta, ma non c’è mai uno con problemi economici, tutti benestanti, strade pulite, ospedali nuovi, tutti belli nessun obeso o barbone in giro, avranno messo in un recinto a parte tutti i poveri e i brutti del luogo per poter girare il film.
Ora come minimo mi aspetto un film con Kit Harrington e Katherine Langford che hanno i parassiti nel cervello e non possono pensare troppo altrimenti impazziscono. Come gli sceneggiatori di questo film.

2 commenti

  1. rust cohle / 26 Marzo 2020

    @Alicia M’hai fatto tajà ahahahahahahahaha. Concordo in ogni tuo punto. Il perbenismo che emana questa pellicola è diabetico.
    Per caso hai visto Perfect Sense di David Mackenzie? Dagli un’occhiata perché è un melodramma veramente originale e ben fatto.

  2. Alicia / 24 Maggio 2020

    Grazie mille, mi incuriosiva Perfect sense, è una vita che l’ho in lista d’attesa

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